8 Aprile 2022 - 15.30

In Veneto 20 mila studenti con disturbi dell’apprendimento, Finco (Lega): “Che cosa si fa?”

“Ci sono quasi 20mila studenti, in Veneto, che soffrono di DSA, il disturbo Specifico dell’Apprendimento che si rivela soprattutto nelle attività scolastiche e che si manifesta nella dislessia, ovvero nel disturbo della lettura, nella disortografia o nella disgrafia, e cioè nel disturbo della scrittura o della grafia, oppure nella discalculia, il disturbo nell’abilità di numero e di calcolo. Si tratta di un numero importante, che però non esprime del tutto le difficoltà cui vanno incontro i ragazzi delle scuole Primarie e Secondarie nel proseguire il percorso scolastico”.

Il problema è posto all’attenzione dal vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco, che informa “di aver depositato sulla questione una specifica interrogazione”.

“Un primo e rilevante passo è stato fatto dallo Stato – ricorda il vicepresidente – Con una sua legge, la n. 170 del 8 ottobre 2010, ha categorizzato le tipologie dei disturbi e stabilito una serie di misure a supporto degli studenti, oltre a fornire una serie di indicazioni volte a favorire la preparazione degli insegnanti e a supportare i genitori. Ma anche la Regione del Veneto ha fatto la sua parte approvando la Legge Regionale n. 16 del 4 marzo 2010, che promuove e sostiene anch’essa interventi a favore delle persone con DSA, al fine di permettere condizioni ottimali per poter realizzare la loro persona nella scuola, nel lavoro e nella società. La L.R. aveva un aspetto che la caratterizzava in maniera particolare, ovvero la promozione della formazione di personale docente e dirigente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, pubbliche e private, attività demandata alla Giunta di concerto con l’Ufficio scolastico regionale, con le Università del Veneto e con le Ulss”.

“La mia domanda in sostanza è: a che punto siamo? Quali misure sono state adottate e quali misure intende adottare la Giunta per promuovere la formazione del personale docente e dirigente delle istituzioni scolastiche? – chiede Nicola Finco – Perché, se da un lato c’è la difficoltà degli studenti nel proseguire in maniera regolare il proprio percorso formativo, dall’altro c’è un disagio che non può essere sottovalutato, ed è quello delle loro famiglie, che devono ricevere supporto ed essere rassicurate circa la capacità degli insegnanti di seguire in maniera adeguata gli alunni che soffrono di questo disturbo”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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