11 Febbraio 2025 - 15.36

In Confagricoltura Vicenza si parla di agricoltura del carbonio

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Confagricoltura Vicenza da anni ha anticipato temi e strategie connessi con l’agricoltura del carbonio, nota anche come carbon farming. Ora arriva un importante traguardo che premia la lungimiranza degli agricoltori vicentini: nel dicembre scorso il Parlamento europeo ha pubblicato il regolamento 2024/3012, che istituisce un quadro di certificazione europea degli assorbimenti di carbonio. Pertanto, l’ottica di una certificazione volontaria europea è vicina.

Di questo si parlerà nell’assemblea invernale di Confagricoltura Vicenza, che si svolgerà venerdì 14 febbraio alle 15 all’Hotel Fracanzana a Montebello Vicentino e vedrà riuniti i rappresentanti del mondo accademico e della politica europea che seguono da molto tempo il tema. Dopo l’introduzione di Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza, interverranno Vincenzo Tabaglio, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Andrea Fiorini, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Herbert Dorfmann, europarlamentare della Commissione per l’Agricoltura e Sviluppo Rurale. In conclusione i Giovani di Confagricoltura Veneto illustreranno la loro esperienza in Brasile, Paese che ha puntato su un sistema di coltivazione conservativo che consente di non dissipare la sostanza organica, tema appunto dell’assemblea di venerdì.

Il carbon farming rappresenta un modo innovativo di fare agricoltura, finalizzato al sequestro del carbonio nel suolo al fine di limitare le emissioni di CO2 in atmosfera – spiega Anna Trettenero -. Con l’aumento della sostanza organica si migliora la fertilità dei terreni e si generano crediti di carbonio che possono essere venduti ad altri soggetti. Ora, con il regolamento europeo, ai sistemi agrozootecnici, opportunamente gestiti, viene riconosciuto un valore, non solo nella produzione di cibo e di energia ma anche nel generare servizi ecosistemici. Qualcosa di cui tutta la popolazione può beneficiare attraverso la sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera e nella sua stabile incorporazione nel suolo, nonché generando compensazioni e crediti”.

Già nel luglio 2021 Confagricoltura Veneto aveva scritto alla Regione Veneto per sollecitare l’attenzione sull’argomento dei crediti di carbonio nei suoli agrari, che avrebbero potuto vedere valorizzati i benefici ambientali generati dal mondo agricolo a favore del suolo e della collettività. La lettera indirizzata alla Regione si basava non solo sulla base di esperienze già svolte in autonomia da molti soci di Confagricoltura, a partire dai primi anni Duemila, ma anche e soprattutto dei risultati delle ricerche portate a termine dall’Università di Padova in collaborazione con la Regione Veneto.

La Regione Veneto, anche su sollecitazione di Confagricoltura, è stata la prima in Europa a istituire una misura agroambientale che promuove le tecniche di agricoltura conservativa rigenerativa, poi annoverate a livello europeo come tecniche di carbon farming – annota la presidente -. L’Emilia Romagna, per dire, parte solo quest’anno. L’agricoltura conservativa si traduce in intensificazione sostenibile, con l’obiettivo di incrementare le produzioni. Un termine utilizzato da molti anni dalla Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, perché potrà portare a produrre cibo per tutti, ma in modo compatibile con l’ambiente e la sua conservazione”. 

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