5 Settembre 2022 - 16.29

Festival di Venezia, un film al giorno – Elodie, chi ci sta mangiando il cuore?

di Luca Faietti

Voto: 9/10

Parliamo d’Italia ma di quale Italia? Quella dove ci si ammazza in faide medioevali per pochi spicci, o quella della Milano da bere? Il bianco e nero inchiostra alla perfezione il film di Pippo Mezzapesa che per crudezza e sincerità di narrazione mi pare tra i più riusciti del Festival. E poi c’è lei, la sorpresa, una Anna Magnani dei tempi moderni (se gli dei della sublime arte non mi inceneriranno!) quella Elodie che dipinge cinema come neanche Ligabue: solo che l’artista emiliano abbondava in colori, Elodie si veste del bianco e nero per rappresentare una realtà morta, quella della mafia pugliese. Morta perché da’ morte e distrugge, non lascia spazio ai sentimenti, nasciamo e moriamo perché è il nostro destino, nemmeno fossimo in una giungla del Vietnam. Crudo, violento e insaziabile l’estro narrativo del regista in un film denuncia di forte impatto e che vede la incalzante interpretazione del boss per caso (Brando Placido) e del “terzo polo” mafioso (Michele Placido) destinato a trionfare. Perché in mafia non vince il più forte, vince il più cinico, chi sa attendere la morte degli altri e non sacrifica sull’altare del “”macismo” criminale se stesso. Una piccola ed insignificante domanda: sentiamo la classe politica nostrana, trattare dei tempi più svariati, di inclusione o meno, di diversità, di decreti vari ma nessuno si prende la briga di pensare ad un Paese migliore, sanare i fenomeni mafiosi producendo ad esempio cultura civica. Promuoviamo l’elementarità della politica, ma nessuno nota il cancro che ci sta divorando. Il cuore ce l’hanno già mangiato, ciò che conta è pensare che siamo un Paese moderno, d’estro, di intelligenza varia, ma non è proprio così. Le sacche di miseria sono evidenti, gli schizzi del fango insanguinato pure. Visto che, a quanto pare, nessuno fa niente, politicamente parlando, voglio dire grazie a questo film, grazie a chi ha avuto il coraggio di denunciare: grazie per farci sentire persone meno piccole in un Paese, alla fine, pressoché insignificante. Il nostro cuore batte ancora.

Voto al film 9/10

Luca Faietti

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