17 Dicembre 2025 - 11.09

Epidemia bovina in Francia (dermatite nodulare contagiosa), è allerta sanitaria: macellazioni di massa e 750 mila capi da vaccinare in poche settimane

La Francia fronteggia una vera e propria emergenza sanitaria negli allevamenti: la dermatite nodulare contagiosa sta spingendo il governo a varare un piano straordinario di vaccinazioni di massa. Nelle prossime settimane saranno vaccinati 750.000 bovini, “nel più breve tempo possibile”, ha annunciato martedì sera il ministro dell’Agricoltura Annie Genevard al termine di una riunione di crisi a Matignon. «L’intera mandria deve essere vaccinata e stiamo lavorando in questa direzione», ha dichiarato.

La dermatite nodulare contagiosa è una malattia virale che colpisce esclusivamente i bovini ed è causata da un virus appartenente alla famiglia dei Poxvirus. Si manifesta con febbre alta, abbattimento, perdita di appetito e la comparsa di noduli duri sulla pelle, che possono estendersi su tutto il corpo dell’animale e interessare anche organi interni, mammella e apparato respiratorio. La malattia è particolarmente pericolosa perché si diffonde rapidamente attraverso insetti vettori come mosche e tafani, oltre che tramite lo spostamento di animali infetti. Pur non essendo trasmissibile all’uomo né attraverso il contatto diretto né tramite il consumo di carne e latte, la dermatite nodulare ha un impatto devastante sul settore zootecnico: provoca un forte calo della produzione di latte, infertilità, aborti e, nei casi più gravi, la morte degli animali. Inoltre, le misure sanitarie obbligatorie – come l’abbattimento delle mandrie colpite e le restrizioni alla movimentazione del bestiame – comportano pesanti conseguenze economiche e sociali per gli allevatori. Proprio per l’elevata capacità di diffusione e i danni che può causare agli allevamenti, è considerata una delle malattie bovine più temute a livello internazionale e richiede interventi rapidi e coordinati di prevenzione e controllo.

Il piano prevede che tutte le mandrie delle circa mille aziende agricole dell’Ariège siano completamente vaccinate entro la fine dell’anno. La campagna, inizialmente attiva in otto dipartimenti – Ariège, Lot, Alta Garonna, Gers, Landes, Alti Pirenei, Pirenei Orientali e Pirenei Atlantici – sarà estesa anche all’Hérault e al Tarn, ampliando così l’area sotto osservazione sanitaria.

Per far fronte all’emergenza, il governo ha annunciato una mobilitazione senza precedenti: oltre ai veterinari statali saranno coinvolti veterinari volontari, liberi professionisti, pensionati, professionisti in servizio su tutto il territorio nazionale e anche veterinari militari. Alla task force partecipano il Ministero dell’Agricoltura e quello delle Forze Armate. Al momento, le scorte statali contano 500.000 dosi di vaccino già in fase di trasferimento verso il Sud-Ovest della Francia.

Un nuovo ordine è stato effettuato la scorsa settimana con i Paesi Bassi e una prima fornitura aggiuntiva di 400.000 dosi è in arrivo. Parallelamente, il governo ha istituito un fondo di sostegno superiore ai 10 milioni di euro destinato ai piccoli allevatori, per compensare le perdite di bestiame, i danni economici e i costi di disinfezione delle strutture.

Dalla comparsa della malattia, avvenuta lo scorso giugno in Savoia, in Francia sono stati identificati 113 focolai di dermatite nodulare contagiosa. Secondo il Ministero dell’Agricoltura, al momento non risultano casi attivi, ma il bilancio resta pesante: oltre 3.300 animali abbattuti su un patrimonio bovino nazionale di circa 16 milioni di capi. Circa un milione di bovini è già stato vaccinato.

La strategia dell’abbattimento totale delle mandrie colpite è però al centro delle polemiche. Alcuni sindacati agricoli, soprattutto nel Sud-Ovest, contestano la misura e chiedono soluzioni alternative. Un protocollo proposto dagli allevatori dell’Ariège è attualmente in fase di revisione. Per affrontare il confronto, il ministro ha annunciato l’istituzione di un’unità di dialogo scientifico che riunirà rappresentanti del settore zootecnico, camere dell’agricoltura, organismi per la salute animale, rappresentanti regionali e scienziati. «Il nostro unico obiettivo è costruire un sistema di protezione solido contro la malattia», ha ribadito Genevard.

Le misure restrittive fanno parte della strategia nazionale definita dal Comitato direttivo per la politica sanitaria animale e vegetale, che ha approvato all’unanimità – con una sola astensione – un piano che prevede l’abbattimento totale dei focolai infetti, l’istituzione di perimetri regolamentati con limitazioni alla movimentazione del bestiame e una vaccinazione obbligatoria entro un raggio di 50 chilometri dai focolai.

Dopo il primo caso registrato in Sardegna il 20 giugno, la Francia ha individuato il primo focolaio il 29 giugno a Entrelacs, in Savoia. Da allora la diffusione è stata rapida: al 15 luglio erano stati confermati 24 focolai tra Savoia e Alta Savoia.

Le autorità ribadiscono che la dermatite nodulare contagiosa non è trasmissibile all’uomo, né per contatto con animali infetti né attraverso il consumo di carne, latte o formaggi. Il virus si diffonde invece tramite lo spostamento di animali infetti o attraverso insetti vettori come tafani e mosche pungenti. Una rassicurazione che non convince tutti. «L’abbattimento totale non è una soluzione – denuncia Fanny Métrat, portavoce della Confédération Paysanne – la malattia continua a circolare e si sacrificano allevamenti e vite senza fermare davvero il problema».

Il precedente dei Balcani e della Grecia, dove la malattia era stata eradicata grazie a campagne di vaccinazione e misure di biosicurezza, è ora il modello a cui la Francia guarda, mentre l’allerta negli allevamenti resta alta.

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