Cile, l’estrema destra torna al potere: José Antonio Kast eletto presidente dopo 35 anni

L’estrema destra torna a guidare il Cile, a 35 anni dalla fine della dittatura di Pinochet. Al secondo turno delle elezioni presidenziali, il candidato del Partito Repubblicano José Antonio Kast ha ottenuto una netta vittoria sul rivale di sinistra Jeannette Jara.
Secondo i risultati ufficiali, Kast ha raccolto circa il 58% dei voti contro il 42% della comunista moderata Jara, che rappresentava un’ampia coalizione di sinistra. Al momento dell’annuncio della vittoria, migliaia di sostenitori si sono radunati davanti alla sede del Partito Repubblicano nella parte orientale di Santiago, festeggiando con bandiere cilene e clacson in città per ore. La sconfitta è stata subito ammessa da Jara, che ha promesso un’opposizione “esigente”.
Il neo-presidente, ex parlamentare cattolico e padre di nove figli, ha basato la sua campagna sulla lotta alla criminalità e sulla promessa di espellere i quasi 340.000 migranti irregolari presenti nel Paese. La sua avversaria, 51enne, ex ministro del Lavoro sotto Gabriel Boric, aveva invece puntato sull’aumento del salario minimo e la tutela delle pensioni.
Il presidente eletto, che assumerà ufficialmente l’incarico a marzo, ha già ricevuto congratulazioni internazionali. Negli Stati Uniti, il Segretario di Stato Marco Rubio ha sottolineato le priorità condivise, tra cui sicurezza pubblica e relazioni commerciali, mentre l’ultraliberale argentino Javier Milei, alleato di Donald Trump, ha definito la vittoria di Kast “schiacciante” e ha espresso la volontà di collaborare nella regione. Anche in Brasile, il presidente di sinistra Lula ha augurato al neo-presidente cileno “molto successo”.













