Altro uragano sulla Regione. Arresti e perquisizioni della Finanza

Continua senza sosta l’attività dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Venezia. E’ in corso l’operazione “Buondì” coordinata dalle Procure della Repubblica di Venezia e Padova. Si sta dando esecuzione a tre ordinanze cautelari nei confronti di un dirigente della Regione Veneto (ai domiciliari), un imprenditore e una professionista (entrambi agli obblighi di dimora). Fra Veneto ed Emilia si stanno eseguendo una cinquantina di perquisizioni, con l’esecuzione di sequestri di conti correnti nei confronti di diverse società coinvolte nelle indagini. I reati complessivamente contestati sono: peculato, malversazione a danno dello Stato, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della mattinata.
E’ stato posto agli arresti Fabio Fior, 57 anni, di Noale ma residente a Padova, già a capo dell’Ufficio Tutela Ambientale della Regione Veneto. Dal primo ottobre 2013 al primo marzo 2014 era già stato sospeso per sei mesi dalla Regione dopo che si era scoperto che aveva assunto un incarico di collaudatore per una ditta privata, la Mestrinaro di Zero Branco, cosa incompatibile con il suo ruolo di dirigente pubblico.
Le società di Fior hanno ricevuto in affidamento l’incarico di telerilevamento delle discariche abusive del Veneto e di certificazione ambientale di otto Comuni rivieraschi del Garda, lavori finanzianti con fondi regionali dell’assessorato all’ambiente, all’epoca dei fatti retto dagli assessori Giancarlo Conta prima e Renato Chisso poi. Entrambi risultano indagati per abuso d’ufficio e assegnati al Magistrato delle acque di Venezia per l’individuazione del soggetto esecutore.
Il Magistrato alle acque, all’epoca dei fatti retto da Maria Giovanna Piva e poi da Patrizio Cuccioletta, entrambi indagati per abuso d’ufficio (ed entrambi già arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mose, al pari di Chisso, ndr) ha affidato l’incarico direttamente al Consorzio Venezia Nuova, aggirando la normativa sugli appalti.
Attraverso la complicità di un funzionario responsabile del Servizi informativo del Consorzio Venezia Nuova, Roberto Rosselli (indagato per abuso d’ufficio), i lavori del telerilevamento per 2,5 milioni di euro sono stati assegnati alla società Marrte srl, secondo la Procura riconducibile a Fabio Fior e ai suoi sodali.
A Fior viene contestato anche un comportamento fraudolento nel protocollo di forestazione della discarica di Sant’Urbano, in provincia di Padova. Prendendo spunto dal protocollo di Kyoto -secondo quanto si legge dal Mattino di Padova- avrebbe creato i presupposti per l’istituzione di un fondo pubblico regionale, alimentato in parte con la tassa sui rifiuti di alcuni comuni limitrofi alla discarica, che avrebbe dovuto essere gestito direttamente dal comune di S.Urbano. Il denaro è stato invece attribuito a una società privata, la Green project srl, creata ad hoc e riconducibile a Fior, che ha ricevuto 5 milioni di euro. In realtà i lavori sono stati subito interrotti e per questo la Regione Veneto ha aperto un contenzioso con la stessa Green Project., tuttora in corso, ottenendo la restituzione di tre milioni.
Si stanno effettuando circa cinquanta perquisizioni in Veneto ed Emilia-Romagna, con l’esecuzione di sequestri di conti correnti nei confronti di diverse società coinvolte nelle indagini. Le investigazioni della guardia di finanza sono coordinate dalle procure della Repubblica di Venezia e Padova.
Ci sono poi una ventina di indagati, fra cui anche nomi eccellenti della politica regionale.