9 Agosto 2021 - 9.26

Agosto 2021, topless addio: è l’estate del culo al vento

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Incurante dei nostri affanni quotidiani, dalle mascherine ai Green Pass, il tempo, che per definizione è galantuomo, scorre inesorabile, e così siamo arrivati al cuore di questa Estate 2021, la settimana che precede Ferragosto.
Certo, ormai le ferie sono più scaglionate di una volta, le abitudini sono cambiate, certi riti non esistono più, ma volenti o nolenti questa decina di giorni che va dall’8 al 20 agosto rappresenta ancora l’apoteosi dell’estate, sicuramente l’unico momento in cui nelle località balneari venete si registra il “tutto esaurito”.
E quando le spiagge si riempiono, i corpi si liberano dei vestiti, diventa preponderante la “fisicità”, e ad ogni donna viene offerta l’opportunità di mettere in mostra le parti del corpo che giudica più attraenti e più sexy.
Esattamente due anni fa, all’inizio di agosto 2019, l’ultima estate prima del Covid, scrissi per Tviweb un pezzo dal titolo “Tette al vento? Ecco perché non sono più di moda” (lo potete trovare, se volete, nell’archivio degli editoriali del network), in cui osservavo come la moda del “topless”, che negli anni 60/70 divenne un cavallo di battaglia dei movimenti femministi, per i quali liberarsi del reggipetto sulle spiagge era una forma di emancipazione della donna, non sia più “à la page”.
Non ritorno sull’argomento “tette al vento”, perché non si vede alcuna ripresa di questa pratica, ed anche in questa estate 2021 donne che offrono il seno nudo agli sguardi degli uomini non se ne vedono proprio.
Ovviamente parlo delle spiagge, perché immagino che in certe calette lontane da occhi indiscreti, o su certi yacht, donne che prendono il sole senza la parte superiore del costume, o addirittura senza nulla addosso, continuino ad esserci.
Preso atto che il “topless” sembra ormai tramontato, per certi aspetti l’impegno delle donne nel ricercare il costume più adatto risulta quindi aumentato, perché bisogna trovare il modello che valorizzi sia la parte alta del corpo, sia il cosiddetto “lato b”.
Non credete a coloro che vi dicono “per me l’uno vale l’altro!”.
Perché mentono sapendo di mentire.
Tutti quelli che hanno una moglie, una fidanzata od un’amica, sanno bene che non è così, e poiché è impossibile non averle mai accompagnate ad inizio stagione in un negozio di costumi da bagno, hanno ben presente le titubanze, le incertezze, le domande amletiche quali: “ma mi sta bene?”, “mi ingrossa?”, “mi si adatta il colore?”, “la fantasia è troppa sparata?”, “lo slip ti sembra troppo sgambato?”.
Perché, anche se non sono propense a confessarlo apertamente, per le donne il costume da bagno è molto di più di un capo di abbigliamento, è qualcosa che ha quasi il valore di un totem, in quanto sono ben consce che un bel costume, oltre che “metterle a nudo”, attrae inevitabilmente gli sguardi degli uomini, e rappresenta un indubbio strumento di seduzione.
E visto che siamo fatalmente arrivati a parlare di sguardi, nessun uomo rinuncia a “rifarsi gli occhi” vedendo sfilare sulla sabbia o sul bagnasciuga tanto “ben di Dio”.
Tanto si usa dire che “guardare non costa niente”, e “non è peccato”, anche se alcuni decenni fa uno sguardo troppo interessato o sognante, accompagnato magari da qualche pensiero lascivo, doveva essere confessato al sacerdote per avere l’assoluzione.
Tornando a quest’estate 2021, io che sono ormai “diversamente giovane”, e quindi portato a guardare le cose con minore coinvolgimento emotivo, avendo gli occhi, è inevitabile che getti lo sguardo quando vedo una ragazza od una donna, come si diceva una volta, “carrozzata bene”.
E non posso esimermi dal fare qualche osservazione, ed anche qualche considerazione, sui modelli di costumi sfoggiati dall’altra metà del cielo.
Senza voler assumere i toni di uno statistico, mi sembra di poter dire che questa estate non sono molto gettonati i costumi interi, a parte qualche attempata signora che evidentemente non desidera mettere in mostra addominali non più tonici.
In generale la stragrande maggioranza delle donne ha optato per il classico due pezzi.
E qui si potrebbe chiudere!
Se non che si fa presto a dire “due pezzi”, ma in realtà le “varianti” sono molto numerose.
Escludendo il classico bikini (con laccetti o senza), di cui fra l’altro questa estate corre il 75° anniversario della sua “invenzione” (anche se in realtà esempi di due pezzi si trovano addirittura negli affreschi di Pompei), direi che gli altri modelli più diffusi rientrano nelle due categorie del “tanga” e del “perizoma”.
Il tanga offre un taglio leggermente più coprente sul “lato b”, mentre il perizoma lascia poco spazio all’immaginazione, perchè mostra l’oggetto del desiderio nella sua totalità.
Volendo provare a fare un po’ di estetismo, pur essendo pienamente convinto che ogni donna debba sentirsi libera di portare quello che vuole, e che più le piace, non posso non osservare che tanga e perizoma non sono adatti a tutti i corpi.
Mi rendo conto di rischiare qualche critica, ma oso dire che se una donna ha un “lato b” (ma in questo caso non troverei blasfemo chiamarlo culo) flaccido o abbondante, o fianchi troppo larghi, forse dovrebbe pensarci bene prima di optare per questi modelli di costume piuttosto “succinti”.
Come variante del due pezzi, questa estate ho osservato una certa ripresa del cosiddetto bikini “a vita alta”, quello per capirci il cui slip arriva fin sotto l’ombelico. Che ha la caratteristica di coprire i fianchi e la pancia, segnando la vita.
Evidentemente, dopo essere stati relegati in secondo piano per tanto tempo perché ritenuti simili ai costumi delle nostre nonne, mi sembra che i “vita alta” stiano tornando prepotentemente di moda, e non solo fra le donne ora definite “curvy”.
Non c’è dubbio che forse le donne cominciano a rivalutare questi bikini non solo per il loro aspetto vintage, ma soprattutto perché mettono in risalto il punto vita.
Alla fine della fiera non resta che prendere atto che il costume da bagno continua a rappresentare un capo molto importante per ogni donna.
Lo so bene che sembrano fatti apposta per mettere in risalto solo il seno ed i glutei, e che gli uomini in una donna dovrebbero essere attratti anche dal sorriso, dagli occhi, dallo sguardo, dai capelli, dalle gambe, dalle mani.
Ma cosa volete, in spiaggia non si va tanto per il sottile, si diventa un po’ primordiali, e lo sguardo cade inevitabilmente su “tette e culo”.

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