6 Marzo 2023 - 17.26

Addio al Reddito di Cittadinanza: arriva il MIA – Codacons: Rdc è costato quasi 30 miliardi

(ANSA) Il reddito di cittadinanza potrà essere chiesto fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno.

Lo si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà che si chiamerà Mia, Misura di inclusione sociale, e sostituirà il Reddito, un provvedimento in 12 articoli che di fatto separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

Anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro nel nuovo sussidio contro la povertà se non impegnati in un percorso di studi. E’ quanto emerge dalla bozza di riforma del Rdc. Nel Mia sono tenuti a questo obbligo “tutti i componenti il nucleo familiare maggiorenni ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici”. Sono esclusi dall’obbligo i beneficiari della Mia over 60, nonché i componenti con disabilità. Possono essere esonerati dall’obbligo i componenti con carichi di cura (figli minori di tre anni di età o disabili in condizioni di gravità).

Il nuovo Reddito di Cittadinanza si chiamera’ Mia: Misura di inclusione attiva

Nel nuovo sussidio contro la povertà i minori saranno esclusi dalla scala di equivalenza e avranno diritto, se usufruiscono dell’assegno unico e universale, di 50 euro al mese nel Mia in quota fissa. Lo si legge nella bozza di riforma del Reddito di cittadinanza. “Il parametro della scala di equivalenza – si legge nella bozza – è pari a 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne che non usufruisce dell’assegno unico e universale, fino a un massimo di 2,1 ed ulteriormente elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. I componenti minorenni o maggiorenni che usufruiscono dell’assegno unico e universale non sono conteggiati nella scala di equivalenza e, per ciascuno di essi, è riconosciuto un importo mensile della Mia in misura fissa, pari ad euro 50. Non sono conteggiati, altresì, nella scala di equivalenza i componenti per tutto il periodo in cui si risiedono in strutture a totale carico pubblico”.

Codacons, fino ad ora è costato 27,8 miliardi – Il reddito di cittadinanza è costato fino ad oggi alle casse statali 27,8 miliardi di euro. Lo afferma il Codacons, commentando la decisione del Governo di sostituire il sussidio col Mia, Misura di inclusione sociale. Analizzando i dati ufficiali dell’Inps, si scopre che il Reddito di cittadinanza, dalla sua entrata in vigore nel marzo 2019 ad oggi, assieme alla pensione di cittadinanza è costato in totale 27,8 miliardi di euro – spiega il Codacons – Nel dettaglio, nel suo primo anno di vita sono stati erogati sussidi per 3,9 miliardi di euro di cui hanno beneficiato 1,1 milioni di famiglie e 2,7 milioni di italiani. Nel 2020 la spesa per il Rdc è salita a 7,14 miliardi di euro (1,57 milioni di nuclei, 3,69 milioni di persone) per raggiungere quota 8,79 miliardi nel 2021. Lo scorso anno il sussidio è costato allo Stato 7,99 miliardi di euro ed è stato destinato a 3,66 milioni di italiani. L’importo medio mensile erogato ai beneficiari di Reddito di cittadinanza è aumentato negli anni del +12%, passando dai 492 euro del 2019 ai 551 euro del 2022 – analizza il Codacons. Con riferimento all’ultimo anno (2022), la regione con più famiglie con almeno una mensilità è stata la Campania con 353.795 nuclei che hanno percepito il Reddito, 877.115 persone coinvolte e un assegno medio più alto (617,16 euro). Oltre 300mila famiglie hanno avuto almeno una mensilità anche in Sicilia. “Il Reddito di cittadinanza è costato complessivamente circa 1.078 euro ad ogni famiglia italiana che con i propri soldi ha finanziato la misura – spiega il presidente Carlo Rienzi – Senza entrare nel merito delle questioni politiche, riteniamo senza dubbio necessario intervenire su tale sussidio al fine di superarne le criticità ma soprattutto per evitare quegli abusi e quegli squilibri che fino ad oggi hanno contraddistinto il Reddito di cittadinanza. E’ importante che qualsiasi nuova misura allo studio del Governo preveda una lotta serrata alle truffe e alle illegalità che, in tema di sussidi, pesano sull’intera collettività e sulle casse pubbliche”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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