È morta Brigitte Bardot, addio a un’icona assoluta del Novecento

Parigi, 28 dicembre 2025
Brigitte Bardot è morta all’età di 91 anni. La notizia è stata annunciata dalla Fondazione che porta il suo nome, senza specificare il giorno e il luogo del decesso. Con lei scompare non solo una delle più grandi attrici del cinema europeo, ma un simbolo culturale che ha attraversato cinema, costume, politica e impegno civile, dividendo e affascinando per oltre mezzo secolo.
La morte e gli ultimi mesi
Nelle settimane precedenti si erano rincorse voci sulle sue condizioni di salute. A ottobre era stata ricoverata all’ospedale Saint-Jean di Tolone, vicino alla sua storica villa La Madrague, a Saint-Tropez. Una fake news sulla sua morte l’aveva persino spinta a rompere il silenzio, rassicurando i fan. «Sto bene e non ho alcuna intenzione di congedarmi», aveva detto allora. Oggi l’annuncio ufficiale della Fondazione ha posto fine a ogni incertezza.
Le reazioni: la Francia saluta la sua Marianne
La scomparsa di Bardot ha suscitato reazioni immediate e trasversali. Il presidente Emmanuel Macron ha parlato di «una vita di libertà» e di «uno splendore universale», ricordando il suo volto diventato Marianne, simbolo della Repubblica. Politici di ogni area, da Valérie Pécresse a Jordan Bardella, hanno sottolineato il suo temperamento indomabile, il patriottismo e l’impegno per gli animali. Per molti commentatori, con Bardot se ne va «l’ultima icona», una figura capace di incarnare un’epoca intera.
Dalla danza al mito: gli inizi
Nata a Parigi il 28 settembre 1934 in una famiglia borghese, Brigitte Bardot ebbe un’infanzia segnata da un’educazione severa e da un precoce senso di inadeguatezza. Trovò rifugio nella danza classica e nella fotogenia che la rese presto protagonista di servizi fotografici. L’incontro con Roger Vadim fu decisivo: lo sposò giovanissima e con lui debuttò al cinema nei primi anni Cinquanta. Il successo arrivò nel 1956 con E Dio… creò la donna, film che fece scandalo e la consacrò sex symbol internazionale.
I ruoli iconici e la consacrazione artistica
Negli anni successivi Bardot lavorò con alcuni dei più grandi registi francesi: Clouzot (La verità), Godard (Il disprezzo), Louis Malle (Vita privata). Da alternativa europea a Marilyn Monroe, seppe però imporsi come attrice drammatica, capace di intensità e vulnerabilità. Il suo corpo e il suo volto divennero linguaggio cinematografico, simbolo di una rivoluzione sessuale che rompeva tabù e ipocrisie.
Fama, scandali e inquietudine
Il successo ebbe un prezzo altissimo. Bardot visse male il divismo, i paparazzi, l’etichetta di sex symbol. Ebbe relazioni celebri, matrimoni, un figlio, ma anche due tentativi di suicidio che rivelarono un profondo disagio. Nel 1973, a soli 38 anni, decise di abbandonare definitivamente il cinema dopo una cinquantina di film. Non ebbe mai ripensamenti.
La svolta animalista e l’addio al cinema
Un episodio divenuto leggendario segnò simbolicamente il suo addio: durante le riprese di un film salvò una capretta destinata al macello. Fu il momento in cui decise di «smettere con le finzioni». Da allora dedicò la vita alla difesa degli animali, fondando nel 1986 la Fondazione Brigitte Bardot, oggi attiva in tutto il mondo. «Ho donato la mia giovinezza agli uomini, ora dono la mia saggezza agli animali», ripeteva.
Un’eredità complessa e indelebile
Donna libera, contraddittoria, spesso controversa anche per le sue posizioni politiche, Brigitte Bardot ha incarnato come poche il coraggio di vivere fuori dagli schemi. Per la Francia resta un’icona inscalfibile, un volto che ha segnato il cinema, la moda, il costume e la coscienza collettiva. Con la sua morte si chiude un capitolo fondamentale del Novecento europeo.













