2 Dicembre 2025 - 9.53

Prima edizione premio ‘Cecchettin’: i vincitori

 Ieri nell’Aula consiliare di palazzo Ferro Fini, alla presenza, tra gli altri, del Segretario Generale del Consiglio, Roberto Valente, del Presidente dell’Assemblea legislativa, Roberto Ciambetti, e del Presidente del Corecom Veneto, avv. Marco Mazzoni Nicoletti, si è tenuta la cerimonia di premiazione della prima edizione del premio ‘Giulia Cecchettin’, da assegnare annualmente per le migliori tesi di laurea o di dottorato che trattino ‘i temi del contrasto alla violenza sulle donne e alla disparità di genere nei diversi ambiti di intervento regionale, quali quelli culturale, sociale, lavorativo e della formazione scolastica’. L’obiettivo del premio, istituito presso il Consiglio regionale dall’articolo 12 della L.R. n. 30/2023, è onorare la memoria di Giulia Cecchettin, aiutare le giovani generazioni nel loro impegno nel promuovere la cultura del rispetto e della non discriminazione, sostenere la ricerca accademica e sensibilizzare verso il fenomeno della violenza di genere. Il Bando di questa prima edizione è rimasto aperto fino al 31 luglio 2025: sono pervenute trentaquattro tesi di laurea, che hanno avuto un approccio multidisciplinare, approfondendo e analizzando con rigore il fenomeno della violenza di genere.

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, nell’introdurre la cerimonia di premiazione, ha evidenziato come “in Veneto, il fenomeno della violenza di genere è fortunatamente in calo: nel 2024 le vittime nella nostra regione sono state 4, a fronte delle 7 nel 2023, delle 12 nel 2022, e delle 14 nel 2021. Dati positivi che si accompagnano a quelli, in crescita, delle denunce: le segnalazioni raccolte dai carabinieri mostrano come tra il 2023 e il 2024 le applicazioni del ‘codice rosso’ siano salite da 2.620 a 3.071, con un incremento del 17%. Ancora più marcato il trend riguardante lo stalking: tra giugno 2022 e giugno 2023 le denunce erano state 2.613, mentre tra il 2023 e il 2024 sono arrivate a 3.741, un aumento del 4396. Reati in calo e denunce in crescita devono essere analizzati insieme: solo così si può comprendere come qualcosa cominci a muoversi, anche da parte delle stesse vittime, che trovano il coraggio di denunciare, cui si aggiunge anche la cerchia familiare che sembra abbia imparato a riconoscere e a segnalare la violenza. Il lavoro di sensibilizzazione culturale e sociale e il ruolo svolto dalla Fondazione Cecchettin nel nostro territorio sta cominciando a far germogliare il seme della consapevolezza di un fenomeno taciuto e spesso non correttamente analizzato, ma l’attenzione su queste tematiche deve sempre rimanere alta. E questi momenti, questi premi, servono anche alla politica per creare sempre più la cultura del rispetto.”  

Il Segretario Generale del Consiglio regionale, Roberto Valente, si è detto “molto emozionato per aver avuto l’onore di ricoprire la carica di presidente della commissione esaminatrice della prima edizione del premio ‘Giulia Cecchettin’: è stata senza dubbio l’esperienza più toccante e formativa nella mia lunga carriera amministrativa. Perché, se è vero che la famiglia mi ha sempre educato a rispettare la differenza di genere, è altrettanto vero che grazie a questa opportunità ho imparato tante cose nuove che prima ignoravo. Ora, mi auguro che la seconda edizione del premio possa avere una giuria composta interamente, o al 50 percento, di maschi, per offrire un punto di vista diverso sul fenomeno della violenza contro le donne.” “Hanno partecipato al premio pure tre ragazzi, a dimostrazione della sensibilità anche maschile verso il fenomeno della violenza di genere – ha aggiunto il Segretario Generale – Durante l’estate, abbiamo letto con attenzione tutte le tesi; nei mesi di settembre e di ottobre si è riunita la commissione esaminatrice che, nel valutare gli elaborati, ha seguito quattro criteri: rigore metodologico, qualità ed utilizzo delle fonti, chiarezza espositiva, originalità dei contenuti. Tutti i laureati che hanno partecipato al concorso sono stati bravi a produrre elaborati di grande spessore, che hanno interessato diverse discipline, dalla giurisprudenza alla psicologia, dalla medicina alla sociologia. Le tesi hanno affrontato il fenomeno della violenza di genere, sia nel contesto regionale del Veneto che in quello nazionale, esplorando molteplici aspetti, come le cause socioculturali, le conseguenze psicologiche e sociali, le politiche di prevenzione e intervento, e le strategie di sensibilizzazione pubblica. Per questo, la commissione esaminatrice ha deciso di consegnare a tutti i partecipanti un attestato di merito, proprio alla luce dello spessore notevole dei lavori presentati; elaborati che ora verranno inseriti nel sito ufficiale del Consiglio regionale del Veneto per essere consultati e diventare spunto di dibattiti e riflessioni.”   

Gino Cecchettin, anima della Fondazione Cecchettin, Presidente onorario dell’Osservatorio regionale permanente contro la violenza di genere, finalizzato all’osservazione, al monitoraggio e all’analisi dei fenomeni di discriminazione e di violenza contro le donne, all’approfondimento e alla diffusione delle informazioni e delle conoscenze rispetto a questo fenomeno, nonché all’elaborazione di strategie di prevenzione, nel suo intervento ha confidato “tutta l’emozione che sto provando in questo momento in cui viene ricordata mia figlia Giulia. Pur tuttavia, il mio pensiero va a tutti quei genitori le cui figlie sono state vittime di femminicidio: mi sento vicino a loro e al loro dolore. Oggi però, oltre a un giorno commemorativo, è anche un’occasione di festa perché i giovani che hanno deciso di fare una tesi sulla violenza di genere hanno dimostrato di aver riflettuto profondamente sul mondo in cui vivono, portando all’attenzione la necessità di contrastare i femminicidi e la violenza di genere. Questi giovani hanno avuto il coraggio di affrontare queste tematiche e ora, con altrettanto coraggio, avranno il compito di far sì che in futuro non ci sia più la necessità di pubblicare tesi sulla violenza di genere, perché vorrà dire che questo deprecabile fenomeno sarà stato definitivamente debellato.” 

La commissione giudicatrice, composta interamente di dirigenti donne del Consiglio regionale, presieduta dal Segretario generale Roberto Valente, ha deciso di assegnare il primo premio, di 4 mila euro, a Sofia Baldin, per la tesi di laurea dal titolo: “Violenza contro le donne e forme di vittimizzazione. Un’indagine qualitativa a partire dalle esperienze dei familiari delle vittime di femminicidio.”, con la seguente motivazione“La tesi affronta in maniera concreta e attuale il fenomeno della violenza di genere. Attraverso le interviste ai familiari delle vittime di femminicidio sono state esplorate approfonditamente, sia in termini sociologici che criminologici e giuridici, le conseguenze che portano gli episodi di violenza nei confronti di coloro che ne sono colpiti. Lo studio, soffermandosi inoltre, sul ruolo dei familiari quali vittime secondarie e indirette del femminicidio, nonché sui servizi di supporto resi disponibili, ha offerto notevoli spunti di riflessione per la realtà di oggi e per il futuro.” 

Hanno meritato il secondo premioex aequo, di mille euro ciascuno, Antonio Di PietroAlice Giorato ed Erika ZucchettiAntonio Di Pietro per la tesi di laurea dal titolo: “Violenza di genere online: pratiche e resistenza.”, con la seguente motivazione“La tesi illustra il fenomeno del femminicidio e della violenza di genere attraverso un approccio multidisciplinare e qualitativo, toccando abilmente tematiche legali, sociali, psicologiche e tecnologiche. Indagando le varie pratiche digitali, ha presentato la violenza di genere sotto nuove forme, che necessitano di strategie di prevenzione altrettanto innovative e immediate; ha inoltre saputo promuovere la necessità di interventi educativi e di supporto rivolti a sensibilizzare detta tematica.”Alice Giorato per la tesi di laurea dal titolo: “Femminicidio e arte. “Artivismo” femminista in Italia e in Messico.”, con la seguente motivazione“La tesi affronta in maniera originale e innovativa il fenomeno del femminicidio e della violenza di genere, fondendo attivismo e arte, che diventano mezzo di espressione, denuncia e sensibilizzazione. Indagando e mettendo a confronto i casi di artivismo in Italia e in Messico, il lavoro ha saputo fornire significativi spunti di riflessione, nonché una visione nuova e insolita del fenomeno, capace di produrre consapevolezza e generare impatto nel pubblico.”Erika Zucchetti per la tesi di laurea dal titolo: “L’impatto della copertura mediatica dei casi di femminicidio sull’opinione pubblica.  Analisi critica e riflessioni sul caso di Giulia Cecchettin.”, con la seguente motivazione“La tesi effettua un’analisi critica e puntuale sull’impatto dei media sull’opinione pubblica in relazione al fenomeno del femminicidio e della violenza di genere. A partire dal caso di Giulia Cecchettin, ha saputo trasmettere una visione concreta e attuale dello stesso, illustrando come i media non si limitino solo a informare, ma possano anche influenzare le coscienze pubbliche.” Di seguito, i nominativi di tutti gli altri partecipanti alla prima edizione del premio, con le rispettive opere, premiati con un attestato di merito che ha riconosciuto la qualità elevata dei loro lavori. Anna Arbia, titolo tesi: “Silenzi impositori: riscoprire la maschilità per superare la violenza di genere”, corso di Laurea magistrale in Servizio sociale in Ambiti Complessi, Università degli Studi di Verona. Lorenzo Barbanti, titolo tesi: “Il sistema italiano anti-tratta e il contrasto allo sfruttamento sessuale delle migranti trafficate nel quadro europeo ed internazionale: genesi, limiti, prospettive e connessioni con le scelte politiche sul trattamento legale della prostituzione”, corso di Laurea in Relazioni Internazionali, Università La Sapienza di Roma.Alice Maria Boselli, titolo tesi: “Tra autodidattismo e “singolare ingegnosità”. Aglaja Anassillide e il percorso della condizione femminile in Europa”, corso di Laurea magistrale interateneo in Scienze Storiche, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Verona. Michela Campana, titolo tesi: “La violenza contro le donne tra norme e prassi: il caso delle donne con disabilità”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli studi di Ferrara. Maddalena Caoduro, titolo tesi: “La violenza maschile contro le donne: il versante dei programmi di trattamento per gli autori di violenza”, corso di Laurea magistrale in Pluralismo culturale, mutamento sociale e migrazioni, Università degli Studi di Padova. Martina Sara Costanza, titolo tesi: “Web 2.0 e attivismo sociale: il caso di Donnexstrada e Violawalkhome. Una proposta di comunicazione podcast”, corso di Laurea magistrale in Strategie di Comunicazione, Università degli Studi di Padova. Antonella De Carolis, titolo tesi: “Violenza di genere: da fatto privato a problema sociale, come la comunità può riconoscere, prevenire e contrastare la violenza degli uomini contro le donne”, corso di Laurea in Discipline Psicosociali, Università Telematica Internazionale Uninettuno. Alessia Di Giacomo, titolo tesi: “Effetto invisibile: come i periodici italiani riflettono le conseguenze dell’assenza dell’educazione sessuale e affettiva”, corso di Laurea magistrale in Strategie di Comunicazione, Università degli Studi di Padova. Silvia Foralosso, titolo tesi: “La violenza di genere tra sentenze e violenza istituzionale: Lo sguardo internazionale sulle normative italiane”, corso di Laurea magistrale in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali, Università degli Studi di Milano – Bicocca. Petra Giovanazzi, titolo tesi: “La violenza di genere in ottica preventiva. Linee guida, efficacia e criticità del lavoro con uomini autori di violenza nel contesto italiano”, corso di Laurea magistrale in Servizio sociale in Ambiti Complessi, Università degli Studi di Verona. Eljona Gjuraj, titolo tesi: “Lo stereotipo di genere come limite del diritto dell’informazione”, corso di Laurea in Editoria e Giornalismo, Università degli Studi di Verona. Francesca Labadini, titolo tesi: “Giustizia riparativa e violenza di genere: una convivenza possibile? Profili socio-giuridici e prospettive di ricerca”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna. Maria Laura Magnacca, titolo tesi: “Il femminismo serve ancora? Paradigmi femminili nella letteratura contemporanea tra emancipazione e sottomissione”, corso di Laurea magistrale in Filologia, Linguistica e Tradizioni Letterarie, Università degli Studi di Chieti – Pescara. Mara Malesardi, titolo tesi: “Sanità in transizione: una ricerca qualitativa multicentrica sui modelli organizzativi per l’affermazione di genere”, corso di Laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, Università degli Studi di Verona. Alessia Marino, titolo tesi: “Le dinamiche della violenza psicologica tra manipolazione e plagio: analisi, protezione e sostegno delle vittime”, corso di Laurea magistrale in Progettazione e gestione dei servizi e degli interventi sociali ed educativi, Università degli Studi de L’Aquila. Giulia Modena, titolo tesi: “Il caso J.L. contro l’Italia: il fenomeno del victim blaming nei reati di violenza di genere. Il contributo della giurisprudenza di legittimità sull’essenzialità del consenso nei delitti sessuali”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Verona. Virginia Moro, titolo tesi: “Le donne e gli altri minori giuridici nelle fonti criminali triestine del XV secolo”, corso di Laurea magistrale in Studi storici, Università degli Studi di Trieste. Elisa Nobile, titolo tesi: “Maltrattamenti contro familiari o conviventi: evoluzione legislativa e strategie di contrasto alla violenza di genere. Una prospettiva comparata con l’ordinamento penale Spagnolo”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Ferrara. Alice Patella, titolo tesi: “La tutela penale della violenza di genere: una comparazione tra legislazione italiana e cinese”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Trento. Martina Persenico, titolo tesi: “«Vergine e madre»: la condizione femminile entro la struttura patriarcale.  Un’analisi giuridica declinata in tre casi di studio”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Trento. Valentina Piantoni, titolo tesi: “Donne migranti e diritto alla salute: il ruolo delle operatrici dei servizi in Lombardia”, corso di Laurea magistrale in Pluralismo culturale, mutamento sociale e migrazioni, Università degli Studi di Padova. Arianna Piu, titolo tesi: “Società patriarcale e città: Esplorando la percezione di sicurezza urbana attraverso una lente di genere”, corso di Laurea magistrale in Urbanistica e Pianificazione per la transizione, Università IUAV di Venezia. Virginia Puccini, titolo tesi: “IPV e Amore romantico: una ricerca sociologica e antropologica”, corso di Laurea magistrale in Antropologia culturale ed Etnologia, Università degli Studi di Torino. Davide Rinaldi, titolo tesi: “Revenge porn: una fattispecie contemporanea di violenza di genere”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Camilla Romanin, titolo tesi: “Violenza, dissenso o mancato consenso? Verso un modello di violenza sessuale del “solo sì è sì” “, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli studi di Trieste. Zoe Rossini, titolo tesi: “Uno strumento di screening per la rilevazione precoce della violenza di genere in triage: il caso dell’Ospedale Maria Vittoria”, corso di Laurea magistrale in Politiche e Servizi Sociali, Università degli Studi di Torino. Chiara Ruaro, titolo tesi: “Un delitto senza corpo, il caso di Isabella Noventa”, Facoltà di Giurisprudenza, Università “E-Campus”. Elisabetta Saltori, titolo tesi: “Violenza assistita: il contributo della pedagogia negli interventi di supporto e di prevenzione”, corso di Laurea in Consulenza pedagogica per la disabilità e la marginalità, Università Cattolica del Sacro Cuore. Emma Traina, titolo tesi: “Violenza contro le donne e giustizia riparativa: un approccio femminista per guardare oltre l’esistente”, corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi di Trento. Alice Zanini, titolo tesi: “Tutela e sostegno del minore vittima di violenza assistita. Strumenti giuridici e percorsi psicosociali”, Corso di Laurea magistrale in Servizio sociale in Ambiti Complessi, università degli Studi di Verona.    

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