Nord Est – Primo morto in Italia per overdose da nitazeni (peggio del Fentanyl). Arrestato spacciatore

Overdose da nitazeni, arrestato a Brunico il presunto spacciatore: è la prima vittima in Italia
Un trentenne altoatesino è morto a Brunico per overdose da nitazeni, un nuovo e pericoloso oppioide sintetico: secondo gli inquirenti si tratta del primo caso registrato in Italia. A distanza di un anno dal decesso, i Carabinieri hanno arrestato il presunto spacciatore.
Il procuratore di Bolzano, Axel Bisignano, ha spiegato che inizialmente non si era pensato a un’overdose: «Non c’erano siringhe, sigarette o altri segni che facessero pensare all’uso di stupefacenti», ha dichiarato. La morte era stata quindi attribuita a un arresto cardiocircolatorio di origine naturale.
Solo successive analisi chimiche condotte dal Ris di Roma, nell’ambito di un’inchiesta coordinata a livello europeo, hanno permesso di risalire alla presenza dei nitazeni, sostanza acquistabile anche sul dark web.
Il procuratore ha definito la vicenda «un campanello d’allarme significativo» per l’Alto Adige, dove sono già state registrate 35 segnalazioni legate a questa droga. «È una vera bomba, molto più potente del Fentanyl», ha avvertito Bisignano, sottolineando l’estrema pericolosità di queste nuove sostanze sintetiche.
Potenza: alcuni derivati dei nitazeni (come isotonitazene o protonitazene) possono essere 20-100 volte più potenti del fentanyl, e fino a mille volte più potenti della morfina.
Origine: sono oppioidi sintetici di nuova generazione, sviluppati originariamente negli anni ’50 ma mai approvati per uso medico; oggi vengono prodotti illegalmente, spesso in laboratorio e venduti online.
Rischio di overdose: la dose letale è estremamente bassa — bastano pochi microgrammi — e la sostanza può essere inalata, ingerita o assorbita per via cutanea. Ciò rende le overdose molto più difficili da prevenire e da trattare.
Naloxone: il farmaco salvavita usato per contrastare gli effetti del fentanyl può risultare meno efficace con i nitazeni, o richiedere dosi più elevate.













