EROTICO VICENTINO: I BORDELLI POETICI

Oggi ci imbattiamo lussuriosi in una seduzione che ha a che fare con l’orgasmico assemblaggio di parole e suoni e con atmosfere antiche capaci di portare piacere per le orecchie e l’anima e sicuramente anche di aumentare il livello di eccitazione, chissà, magari in un primo incontro di qualche vicentino in vacanza estiva tra Usa e Spagna.
Bene, stiamo parlando dei Poetry Brothel o Postribulo Poetico a seconda di dove ci troviamo, e rappresentano quanto di più trasgressivo ci sia oggi nel campo della seduzione, dell’eros e dell’arte, da sempre strettamente legati da un filo indissolubile, tanto che soprattutto per l’universo femminile le atmosfere create e il coinvolgimento mentale con il partner della serata o della vita incide per oltre l’80% sulla buona riuscita di una sana performance sotto le lenzuola (o sopra o dove si vuole).
Si tratta di coinvolgenti esperienze poetiche che vedono questa antica disciplina artistica palesarsi in locali fumosi di ispirazione tardo ottocentesca, dove poeti contemporanei abbigliati come sensuali cortigiane e gigolò, interpretano un personaggio (anche ammiccando e spogliandosi, talora) in espressioni letterarie decantate al pubblico (in performance collettive o private) con l’intento di affermare la propria arte attraverso la seduzione e monetizzarla, e di incendiare la passione altrui vendendo anziché il proprio corpo agli avventori, la propria creatività.
Così New York e Barcellona portano in scena bordelli dove la prestazione è aulica, gli arredi sofisticati, le bevande gustose e le parole dal sapore passato.
Un’occasione per i giovani poeti di oggi, in cui il pubblico può immergersi in un’estasi visiva, sexy ed acculturata, per esplodere in godimenti letterari, dopo aver fatto spogliare nella propria intimità intellettuale la “whore” prediletta.
A tal proposito si va dalla Madame della casa (sensuale poetessa) alla collezionista di piume Laura, dalla parigina Ursula all’arguto Maggiordomo, fino alla capricciosa Car o alla conturbante Mangiatrice d’Oppio.
Tra assenzio e drappi di velluto, luci offuscate e suoni appena accennati, si sublimano i sensi e l’arte, prima di dedicarsi, eccitati, alla più carnale delle esperienze.
Aspettiamo che arrivino in Italia, insomma!