16 Gennaio 2019 - 14.09

Libri “più preziosi dell’oro” in Bertoliana

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In occasione di VIOFF Golden Wood edition 2019, la Biblioteca Bertoliana propone domenica 20 gennaio alle 18.30 a Palazzo Cordellina  il racconto espositivo “Più preziosi dell’oro: manoscritti e libri dell’oreficeria vicentina”.

Il racconto espositivo intende presentare gli statuti degli orafi vicentini (in Bertoliana sono presenti quattro codici, datati dal 1300 al 1800) accompagnati da una serie di manoscritti, come il De purificatione auri…, manoscritto cartaceo del ‘500 arricchito da interessanti disegni relativi alla lavorazione dell’oro, e di edizioni antiche come la Pirocthenia di Vanoccio Biringucci, pubblicato a Venezia nel 1540, conosciuto per essere il primo trattato sul mondo della metallurgia. Il libro è illustrato da 94 xilografie e tratta in primo luogo i principali minerali: l’oro, l’argento, il rame, il piombo, lo stagno ed il ferro.

La fraglia degli orefici nasce a Vicenza nel 1339; il suo primo statuto risale al 1352. Il lavoro di oreficeria era regolato di norme molto ferree. Già allora il prodotto dell’oreficeria vicentina era talmente noto e rinomato da richiamare lavoranti da ogni parte d’Italia; anzi, alcune suppliche quattrocentesche ci parlano dell’attività della fraglia per promuovere il prodotto vicentino di fronte alle contraffazioni e alla qualità scadente dell’oro lombardo. Nell’ottica del controllo è da inquadrarsi anche l’obbligo di stabilire le proprie botteghe nel Peronio, la piazza in cui si trovava il centro politico e amministrativo della città così che potessero essere meglio tenute sotto controllo. Obbligo che nel Cinquecento, visto l’antiestetico ammassamento delle staciones ai piedi del Palazzo della Ragione, diede il via ad una serie lavori per far costruire delle botteghe in muratura alla base dell’attuale basilica palladiana. Nel 1536 entrò a far parte della fraglia il famoso maestro Valerio Belli (1468 ca.-1546); pur facendo parte della Fraglia degli orefici, non usa considerarsi, né viene mai definito tale, ma piuttosto lo si trova menzionato come “messer Valerio vinitiano intaglia le corniole”, “Velerius de Bellis zogiolerius”, “excellentissimo gemmarum sculptore”, “scultore in geme”. I gioielli per cui era famoso erano cristalli e gemme intagliate, o medaglie coniate, intagliate nell’acciaio duro del conio. Pietro Bembo, grande umanista italiano, oltre che amico fu il suo “manager”, abile promotore degli interessi di Belli e mediatore con casa Medici e papa Leone X.

L’ultimo statuto degli orefici data 1790. Reca sulla prima carta una bella miniatura: la basilica palladiana e l’aquila bicipite. Lo statuto venne infatti autenticato nove anni dopo la sua stesura, quando la Repubblica di Venezia era caduta e il Veneto aveva un nuovo dominatore: l’Austria.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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