Torri di Quartesolo, Diana Canevarolo muore al San Bortolo: resta il mistero sulle cause

È stata dichiarata la morte cerebrale di Diana Canevarolo, 49 anni, trovata all’alba di giovedì 4 dicembre in una pozza di sangue nel cortile del condominio in via Zara, a Torri di Quartesolo. Il collegio medico del San Bortolo ha certificato ieri la cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali, dopo ore di osservazione. La salma è ora a disposizione della procura, che disporrà l’autopsia per chiarire l’origine del trauma fatale.
L’indagine, condotta dalla Squadra mobile e coordinata dal pm Camilla Menegoni, procede in tutte le direzioni. Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere e raccogliendo informazioni per capire se la donna sia stata vittima di un’aggressione o se si tratti di un evento accidentale. Giovedì, il procuratore capo Lino Giorgio Bruno aveva spiegato che nessuna pista è esclusa.
Al centro degli accertamenti c’è la ferita alla testa, un trauma nell’area occipitale sinistra che, secondo i primi riscontri medici, potrebbe essere compatibile con l’impatto con un oggetto contundente più che con una semplice caduta. Una delle ipotesi è che Diana possa essere precipitata dalla finestra dell’appartamento al primo piano, dove viveva con il compagno e il figlio, oppure addirittura dal tetto. Non ci sarebbero però lesioni sulle braccia o sulle mani che indichino un tentativo istintivo di proteggersi durante la caduta.
La donna è stata trovata a pochi metri dall’edificio, in una zona del cortile senza ostacoli o sporgenze. L’allarme è scattato poco prima delle 5.30. Da quel momento, via Zara è piombata nello sgomento: pattuglie, scientifica, telecamere passate al setaccio. Un contrasto forte per un quartiere solitamente tranquillo. L’appartamento della famiglia è sotto sequestro per permettere agli investigatori di esaminare ogni dettaglio utile.
I residenti descrivono Diana come una presenza riservata e gentile. Nessuno ricorda litigi o tensioni. Proprio per questo, la tragedia appare inspiegabile. Alcuni vicini sostengono di aver notato, nelle settimane precedenti, persone sconosciute aggirarsi nella zona nelle ore notturne. Altri ricordano piccoli episodi di quotidiana cordialità, come quando Diana aveva regalato peperoncini coltivati sul suo balcone.
In via Zara domina ora il silenzio. I vicini chiedono risposte e sperano che le indagini e l’autopsia chiariscano finalmente cosa sia accaduto a Diana Canevarolo, una donna la cui morte improvvisa ha scosso un’intera comunità.













