7 Luglio 2016 - 17.38

MION (BPVI): “Si riparte e… ricordo che Zonin fu eletto per 7 volte”

mion bpvi

Gianni Mion è eletto membro del CdA della Banca Popolare di Vicenza e presidente in pectore dell’istituto bancario e non risparmia considerazioni a tutto tondo sul suo futuro mandato.
“Ho abitato per anni a Vicenza, conosco il Veneto anche nei suoi aspetti anche negativi. I dipendenti sono l’asset dell’azienda e bisognerà lavorare con i media perché con uno scandalo al giorno è difficile recuperare la fiducia, dobbiamo capire cosa fare e cosa si è in grado di promettere. Questo è un territorio fantastico, non solo quello del Nord Est ma anche altri territori in cui la banca è presente e bisognerà fare passi secondo le proprie forze senza eccedere nelle promesse.
Gran parte del problema è la eredita sui crediti per finanziamenti elargiti e concessi al territorio. In passato si è ecceduto nella generosità. Bisogna tener presente che tutti hanno sottovalutato la duratta della crisi e le aziende hanno pensato che ci fosse una congiuntura negativa breve. La Banca è caduta in una situazione simile a quella di altre aziende del territorio. Ci sono stati finanziamenti concessi ad aziende che sono sopravvissute e niente più, ma l’eccessiva generosità non ha permesso di intravedere e intrudurre rimedi necessari per sanare radicalmente la situazione. Se la banca fosse stata più severa avrebbe aiutato le aziende a reagire più velocemente”.
(…)
Per la settimana prossima organizzerò un consiglio del Cda, si comincerà a studiare la nomina dei comitati, l’azione di responsabilità ma dubito che si arrivi a delibere specifiche il giorno 13.
Saranno molte ore di incontro, ma bisogna mettere in condizione tutti di conoscere molto bene la situazione. Il tutto in mezzo ad un sentimento diffuso e sbagliato, quello di voler impiccare la gente all’albero più alto della nave. Servirà la giusta prudenza e consapevolezza. Ci vuole tempo e le risposte immediate sono pericolose”.
(…)
A chi gli chiedeva se diventerà un tessitore nel panorama dei poteri forti vicentini, Mion risponde:
“Tessitore? Nessuno dei consiglieri è chiamato a tessere. Ho lavorato anni alla Marzotto ma era un altro tipo di tessitura. Ricordo, a proposito di poteri forti e delle accuse fatte da più parti, che il presidente Zonin fu eletto per sette volte, ricordiamolo. Ha avuto un consenso importante e in questa banca non ci sono mai stati ‘abusivi’. Un conto è dissociarsi dalle responsabilità, ma qui c’è stata consapevolezza ed ora siamo di fronte ad un salvataggio. Sarà difficile capire la missione della banca anche nei riguardi anche del territorio ma la Popolare di Vicenza dovrà comunque avere un suo patrimonio e guadagnare. Il suo nome ha fatto la storia di Vicenza per 150 anni ed è difficile pensare che in un territorio ricco come questo non si possa ricostruire”.

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