8 Dicembre 2025 - 11.03

Medicina: la strage degli impreparati. La Fisica fa più vittime di un’epidemia

di Umberto Baldo

Una carneficina accademica in piena regola: altro che “semestre filtro”, qui siamo al tritacarne nazionale.
La prima tornata dei nuovi esami per Medicina ha lasciato sul campo più vittime di una battaglia napoleonica.
A mietere più caduti di tutti è la temutissima Fisica, che in molti atenei sfonda verso il basso la soglia psicologica del 10% di promossi.
Sì, avete letto bene: dieci per cento.
Una roulette russa con più camere di scoppio caricate del dovuto.
Il quadro è talmente desolante che a gennaio rischiamo un paradosso epocale: meno idonei dei posti disponibili.
Una specie di “numero chiuso al contrario”, dove non si capisce se a chiudersi sia il sistema o la pazienza.
I dati — ancora in via di completamento, ma già impietosi — sono una collezione di schiaffi statistici: Biologia al 20%, Chimica un filo sotto, Fisica precipita come un meteorite.
Nord, Sud, Isole: la geografia del disastro è impeccabilmente equanime, almeno questa volta l’Italia è davvero unita.
Nel tracollo.
Il bollettino dagli atenei sembra il resoconto di una guerra persa male.
Milano Statale: 12% di superstiti. Bologna: 10%. Catania: 9,4%. Bari: 10,3%. Palermo sale al 13% e qualcuno già stappa lo spumante. Bicocca “svetta” al 17%, roba da festeggiare come un miracolo di San Luigi Gonzaga.
I voti? Oscillano tra il “poverino, si è impegnato” e il “almeno ha scritto il nome”.
La Ministra Bernini, qualche giorno fa, aveva dichiarato: “Nessuno ha copiato”.
Ed infatti i risultati lo confermano: nessuno ha copiato… neppure quelli che avrebbero fatto bene a farlo.
Sarebbe stato interessante vedere qualcuno bocciato dopo aver copiato pure gli errori: almeno avremmo avuto la prova scientifica di una costanza.
Intanto, 53 mila aspiranti medici — aspiranti, eh, mica medici — si preparano al secondo appello del 10 dicembre.
I risultati arriveranno il 23, giusto in tempo per un Natale sereno come una colonscopia.
E l’Ansa già avverte: niente facilitazioni, niente versioni “light”, niente esami-bis tipo “consumo-before-2025”.
Se hai studiato poco, arrangiati. Se non hai studiato affatto, buona fortuna col presepe.
E qui partono le lamentazioni dei soliti illuminati, quelli che parlano di “selezione spietata”, come se stessimo scegliendo ballerini per Amici, e non futuri chirurghi che avranno in mano fegati, cuori e — ahimè — pure noi.
Ma davvero costoro pensano che per iscriversi a Medicina basti superare un test stile Settimana Enigmistica, tipo “Trova le differenze”, “Unisci i puntini”, magari un “Rebus (facile)” così, per non turbare le anime sensibili?
E anche lì, statene certi, qualcuno riuscirebbe nell’impresa eroica di sbagliare collegando il 3 con il 18.
Il punto non è il test. Il punto è che manca la preparazione.
Manca da anni, ce lo dicono gli Invalsi, gli stessi Professori universitari costretti a corsi zero di alfabetizzazione sia scientifica che letteraria.
Anche l’ovvio ormai sembra un concetto “avanzato”.
Possiamo raccontarcela come vogliamo: è il primo anno, non c’era tempo, i test erano difficili, erano troppo selettivi… ma il 10% di promossi dice tutto da solo.
Dice che la scuola “tutti bravi, tutti promossi per non turbare nessuno, tutti speciali, tutti inclusi”, fatta per lisciare il pelo a genitori convinti di avere tutti figli geni, regge fino alla porta dell’Università, poi crolla come un soufflé mal riuscito.
E quando arriva la prima prova seria, quella vera, quella che non fa sconti e non chiude un occhio… ecco che i geni coltivati nelle narrazioni familiari mostrano tutta la loro fragilità.
E tutta la loro impreparazione.
Chiamatela selezione, chiamatela strage, chiamatela vendetta postuma della Fisica: ma almeno ha il pregio di dirci la verità che non vogliamo mai sentire.
E che oggi fa un rumore assordante.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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