Legittima difesa, chiesta l’archiviazione per l’agente Polfer che uccise il migrante armato di coltello a Verona

Verona – La Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione per l’assistente capo coordinatore della Polizia Ferroviaria indagato per la morte di Moussa Diarra, il migrante maliano di 27 anni ucciso il 20 ottobre 2024 davanti alla stazione di Verona Porta Nuova.
Dopo oltre un anno di indagini, i magistrati hanno ritenuto che il poliziotto abbia agito in legittima difesa. Secondo le ricostruzioni, Diarra avrebbe improvvisamente aggredito l’agente brandendo un coltello da cucina con lama seghettata di 11 centimetri, avvicinandosi a distanza ravvicinata e costringendo il poliziotto a reagire per salvaguardare la propria incolumità.
La Procura ha sottolineato che la reazione dell’agente è stata “senza alcun dubbio proporzionata all’offesa”, evidenziando la presenza di un pericolo concreto e immediato. Non vi sarebbero elementi, inoltre, per sostenere che il poliziotto si sia volontariamente esposto a una situazione di rischio.
«Resta inalterato il dolore per la morte di un giovane uomo», ha dichiarato il procuratore capo Raffaele Tito, aggiungendo che le ragioni del comportamento aggressivo di Diarra restano tuttora non del tutto chiarite.













