“Le tigri hanno fame”: il felino più grande del mondo semina paura nei villaggi della Siberia

La Siberia orientale sta vivendo l’inverno più inquietante degli ultimi decenni: le tigri dell’Amur, tra i più grandi e potenti predatori del pianeta, stanno uscendo dalle foreste e arrivando nei villaggi in cerca di cibo. Per decenni considerate “fantasmi” della taiga, oggi questi felini affamati sono responsabili di attacchi senza precedenti contro persone, animali domestici e bestiame.
Secondo i dati raccolti tra ottobre 2024 e settembre 2025, almeno 17 tigri sono state uccise e 27 catturate, molte in condizioni di estrema denutrizione, disidratazione o con ferite da arma da fuoco. Alcuni incidenti hanno avuto esiti tragici: un pescatore trascinato via sul ghiaccio, un guardaboschi sbranato e un altro uomo parzialmente divorato.
La causa principale di questa emergenza è la diffusione della peste suina africana tra i cinghiali selvatici, principale fonte di cibo per le tigri. La malattia, quasi sempre mortale, ha decimato le popolazioni di suini selvatici, creando una crisi alimentare senza precedenti per i grandi felini. In alcune aree, gli attacchi alle persone sono aumentati fino al 1.000% rispetto agli anni normali.
Le tigri dell’Amur, oggi a rischio di estinzione, contano ufficialmente circa 750 esemplari, ma molti esperti temono che il numero reale sia molto più basso. La combinazione di fame, bracconaggio e disboscamento sta spingendo questi predatori verso i centri abitati, trasformando la ricerca di cibo in un pericolo mortale per le comunità locali.
Gli esperti avvertono che senza interventi concreti per proteggere gli ecosistemi forestali, ridurre il disboscamento e gestire la fauna selvatica, gli scontri tra tigri e umani rischiano di diventare sempre più frequenti. Le tigri hanno fame, e finché non si ripristinerà l’equilibrio naturale, la paura continuerà a camminare tra i villaggi della Siberia.













