La Cucina italiana patrimonio dell’Umanità: i cuochi contadini vicentini esultano

I cuochi contadini, insieme agli agricoltori vicentini e di tutta Italia, festeggiano l’iscrizione della cucina italiana tra i patrimoni immateriali dell’Unesco, un riconoscimento che affonda le sue radici nella tradizione culinaria delle campagne e nella ricchezza dei mille piatti regionali. Lo annunciano Coldiretti e Campagna Amica, in occasione del via libera del Comitato riunito a Nuova Delhi, celebrato con un video #ÈUnesco (in coerenza con la campagna istituzionale del Masaf) diffuso sui canali istituzionali e affidato agli interpreti più autentici della nostra identità gastronomica: i cuochi contadini, ripresi mentre preparano ricette che raccontano la storia agricola del Paese.
Entusiasta del riconoscimento il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo: “Un grande risultato, che premia il nostro quotidiano lavoro e pone le basi per la lotta al falso made in Italy, che sottrae denaro alla nostra economia e getta fango sulle produzioni. Un business agroalimentare che sul falso ci costa la bellezza di 120 miliardi l’anno”
Un risultato importante anche dal punto di vista della crescita del Paese. Secondo un’indagine Coldiretti/Censis, il 94% degli italiani ritiene che il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco sia un’opportunità di sviluppo per l’economia e per l’Italia in generale. L’iscrizione Unesco dà alla nostra cucina quel che si è conquistata sul campo da tempo, con una sorta di certificazione di alto profilo di cui non potranno che beneficiare filiera e territori coinvolti.
La cucina italiana vale oggi nel mondo ben 251 miliardi di euro, con una crescita del +5% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025. I soli Stati Uniti e Cina rappresentano insieme oltre il 65% dei consumi globali per la cucina italiana.
“Questo riconoscimento – afferma Diego Scaramuzza, presidente regionale di Terranostra Campagna Amica Veneto – premia il lavoro silenzioso delle nostre campagne, dove ogni piatto nasce dal rapporto diretto con la terra e dalla cura quotidiana per le materie prime. In Veneto la cucina rurale è un patrimonio vivo, fatto di ricette semplici ma profondamente identitarie: dal risotto coi bruscandoli ai bigoli al torchio, dalla pasta e fasoi al fegato alla veneziana, fino alle zuppe contadine preparate con gli ortaggi di stagione e i sapori autentici della nostra tradizione”.
“L’Unesco – conclude Coldiretti Vicenza – riconosce il valore di una cultura che non si impara sui libri, ma si eredita nei cortili, nelle stalle, nei campi. Ed è questa autenticità che i cuochi contadini portano ogni giorno nelle cucine degli agriturismi e nei mercati di Campagna Amica, difendendo con orgoglio la verità del cibo italiano”.
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Matteo Crestani
Giornalista













