5 Maggio 2020 - 12.20

Ipab di Vicenza “apre” alle visite dei famigliari

“Preso atto dei provvedimenti nazionali e regionali che da ieri consentono alle persone di uscire di casa anche per fare visita ai propri congiunti, ci stiamo organizzando per far sì che dalla prossima settimana i familiari possano, pur con alcuni accorgimenti, tornare a vedere i propri cari”.

Ermanno Angonese, presidente di Ipab di Vicenza annuncia, in un comunicato stampa emesso oggi, la volontà di “agevolare con la massima cautela e con tutte le precauzioni possibili, la possibilità per i familiari di avere un contatto, pur a distanza, con i propri cari

A tal fine sono allo studio nelle cinque residenze che fanno capo all’ente, e che ospitano complessivamente quasi 700 anziani, diverse ipotesi che verranno adattate struttura per struttura, considerato che ognuna ha proprie specificità. Le nuove modalità d’incontro, attraverso vetrate o altre soluzioni logistiche, saranno comunicate ai familiari e avverranno su appuntamento, sia per il rispetto della privacy, ma soprattutto per evitare assembramenti. Intanto proseguono quotidianamente le chiamate e le videochiamate ai familiari, per un totale di circa 900 a settimana, ad opera del personale aggiuntivo assegnato ai singoli reparti.

Buone notizie giungono anche dai risultati degli screening effettuati in questi giorni nelle varie residenze. Particolare attenzione viene dedicata al reparto 6 del “Trento”: degli attuali 16 ospiti, nove risultano essersi “negativizzati” al Covid 19, mentre i rimanenti sette permangono positivi, ma asintomatici. Medesimo risultato confortante anche per tutti i dipendenti del reparto 6 così come per tutti gli ospiti e i dipendenti degli altri reparti.

Nella nota Ipab di Vicenza ricorda come al momento e fino a diverse indicazioni da parte delle autorità competenti, gli accessi di persone esterne alla struttura siano consentiti solo per casi eccezionali ed urgenti e su parere sanitario, come previsto dal DPCM 4 marzo 2020 (nota AULSS 8 Berica del 05/03/2020, DPCM 8 marzo) e, da ultimo, anche dal DPCM 26 aprile 2020 che dispone che: “L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita’ e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

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