Indice di Criminalità in Veneto: Venezia la peggiore, ‘paradiso’ Treviso. Vicenza stabile ma cresce il rischio cyber

Secondo l’Indice della criminalità 2025 del Sole 24 Ore, che analizza le denunce ogni 100 mila abitanti, l’Italia mostra un quadro in peggioramento: Milano, Firenze e Roma restano ai primi posti, seguite da Bologna, Rimini e Torino. L’aumento dei reati denunciati (+1,7% sul 2023) riguarda soprattutto furti, truffe e reati di droga. Ma anche il Veneto, pur confermandosi tra le aree più sicure del Paese, mostra differenze significative tra le sue province.
Veneto: la fotografia regionale
Nel complesso, il Veneto presenta tassi di criminalità inferiori alla media nazionale, ma le grandi città, in particolare Venezia e Verona, emergono come punti più sensibili. La concentrazione turistica, la vivacità economica e il traffico commerciale contribuiscono a mantenere alto il numero di denunce, mentre le province più piccole, come Belluno e Treviso, si distinguono per maggiore tranquillità.
La classifica delle province venete
| Provincia | Posizione nazionale | Denunce per 100mila abitanti | Totale denunce |
|---|---|---|---|
| Venezia | 8ª | 4.964,2 | 41.398 |
| Verona | 19ª | 4.123,0 | 38.299 |
| Padova | 28ª | 3.755,0 | 35.023 |
| Rovigo | 49ª | 3.260,5 | 7.403 |
| Vicenza | 51ª | 3.249,0 | 27.751 |
| Belluno | 96ª | 2.475,7 | 4.891 |
| Treviso | 101ª | 2.330,8 | 20.454 |
Venezia e Verona: i poli più esposti
Venezia si colloca all’ottavo posto nazionale, prima tra le province venete. Con quasi cinquemila denunce ogni 100 mila abitanti, il capoluogo lagunare paga l’effetto della grande affluenza turistica e della complessità territoriale. I furti, oltre 22 mila nel 2024, rappresentano più della metà dei reati denunciati, seguiti da truffe informatiche (quasi 5 mila) e rapine. Verona, al 19° posto, mostra un quadro simile: furti in crescita e forte incidenza di reati economici, con oltre 5 mila denunce per truffe e frodi informatiche.
Padova e Vicenza: le città del lavoro tra cybercrime e reati economici
Padova, 28ª in Italia, registra 3.755 denunce ogni 100 mila abitanti. Il dato è sostenuto dai reati informatici, ma anche dai furti (oltre 16 mila) e dai casi di droga. La città universitaria risente della sua vivacità sociale e della densità urbana.
Vicenza, in 51ª posizione, si distingue per un equilibrio tra reati tradizionali in calo e quelli digitali in aumento: più di 4.800 denunce per truffe online e frodi, con un tasso di furti che resta comunque significativo (1.406 ogni 100 mila abitanti). Il fenomeno è legato alla diffusione dell’e-commerce e ai circuiti di pagamento digitali, ma anche al tessuto economico della provincia, fortemente industriale e bancariamente esposto.
Rovigo, Belluno e Treviso: le più sicure
Rovigo e Belluno presentano numeri contenuti, rispettivamente 49ª e 96ª in Italia. A Rovigo si osserva una certa incidenza dei reati informatici e delle estorsioni, mentre a Belluno – la provincia più sicura del Veneto – i delitti restano sotto i 2.500 ogni 100 mila abitanti. Qui domina il fenomeno delle truffe online, paradossalmente più diffuso che altrove (oltre 700 denunce ogni 100 mila abitanti), segno che la sicurezza fisica non elimina i rischi digitali.
Treviso chiude la classifica veneta al 101° posto, tra le province più tranquille d’Italia. I furti e le rapine sono in calo, i danneggiamenti minimi, e la densità criminale resta tra le più basse del Paese.
Il quadro complessivo: meno violenza, più truffe e reati di rete
Il Veneto mostra un quadro di stabilità apparente: meno criminalità di strada, ma maggiore esposizione alle frodi digitali e ai reati economici. I furti restano la categoria più frequente (oltre il 40% delle denunce), ma le truffe informatiche hanno ormai superato in numero molti reati tradizionali. Le province venete riflettono così la trasformazione generale del crimine italiano: meno violenza visibile, più sofisticazione e infiltrazioni nei circuiti finanziari e informatici.
Venezia e Verona sono le frontiere più esposte; Vicenza e Padova le province della nuova criminalità digitale; Belluno e Treviso i bastioni della tranquillità. Ma in un Veneto sempre più interconnesso e industrializzato, anche la sicurezza evolve: non è più solo questione di strada, ma di rete.













