15 Dicembre 2025 - 15.50

Ex Bocciodromo, sequestro e sgombero: la Procura di Vicenza fa il punto sull’indagine e sull’occupazione

La Procura della Repubblica di Vicenza ha diffuso nella giornata di oggi, 15 dicembre 2025, una nota ufficiale firmata dal Procuratore Lino Giorgio Bruno, con cui fornisce un aggiornamento sulle operazioni effettuate presso l’immobile comunemente noto come “Bocciodromo”, in via Alessandro Rossi.

Nel comunicato la Procura precisa innanzitutto che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e che, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza previsto dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188, la responsabilità delle persone sottoposte a indagine potrà essere accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

Secondo quanto riferito, nella mattinata odierna il personale della Questura di Vicenza – Ufficio Digos, con il supporto di reparti delle Questure di Venezia e Padova, del Reparto Mobile, degli artificieri e di unità del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Vicenza, ha dato esecuzione a un decreto d’urgenza emesso dalla Procura e successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza. Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo dell’immobile per il reato di invasione arbitraria di edificio aggravata.

L’attività investigativa ha preso avvio a seguito della denuncia-querela presentata dal legale rappresentante del Consorzio Iricav Due, general contractor incaricato della realizzazione del nuovo collegamento ferroviario ad Alta Velocità tra Verona e Vicenza. La Procura ricostruisce come il 27 novembre 2024 fosse stato sottoscritto con il Comune di Vicenza un contratto preliminare, nell’ambito della procedura espropriativa, relativo anche all’immobile in questione, di proprietà comunale. Il 31 gennaio 2025, in vista dell’avvio della procedura, lo stabile era stato restituito al Comune dalle associazioni culturali che lo utilizzavano.

Nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio 2025, tuttavia, lo stabile era stato occupato da numerose persone, attualmente in corso di identificazione, che la Digos indica come appartenenti all’“area antagonista” e stima in circa duecento unità. L’occupazione era stata rivendicata pubblicamente con l’obiettivo dichiarato di ostacolare i lavori dell’Alta Velocità, anche attraverso l’affissione di striscioni con la scritta “Spazio occupato”.

Contestualmente al sequestro, è stato disposto lo sgombero dell’immobile dagli occupanti abusivi e la riconsegna dello stesso al legale rappresentante del Consorzio Iricav Due, nominato custode giudiziario. La Procura precisa infine che l’edificio, in base alle previsioni del progetto dell’opera pubblica, è destinato alla demolizione.

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