ECONOMIA – Tagli per 25 milardi a Regioni ed enti locali

Un taglio impressionante, che ammonta a 25 miliardi. Fra spending review e riduzione di fondi in partenza da Roma, le Regioni e gli enti locali si sono visti ridurre drasticamente la disponibilità economica negli ultimi 5 anni. A calcolarlo è la Cgia di Mestre. “Una cifra imponente”, ha dichiarato il segretario dell’associazione degli artigiani Giuseppe Bortolussi – “che, in buona parte, Governatori e Sindaci hanno controbilanciato aumentando le tasse locali e tagliando i servizi alla cittadinanza. La politica nazionale, di fatto, ha congegnato un delitto perfetto”.
“Grazie a questi tagli, lo Stato centrale si è dimostrato sobrio e virtuoso, scaricando il problema – evidenzia Bortolussi – sugli amministratori locali che, loro malgrado, hanno agito sulla leva fiscale. Le conseguenza sono sotto gli occhi di tutti: la minor spesa pubblica a livello centrale è stata pagata in gran parte dai cittadini e dalle attività produttive che hanno subito un fortissimo aumento delle tasse locali. Il passaggio dall’Ici all’Imu/Tasi, ad esempio, ha incrementato il peso fiscale sui capannoni mediamente dell’80 per cento, con una punta massima di oltre il 160 per cento per quelli ubicati nel Comune di Milano”.
I dati, elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, si riferiscono al quinquennio 2011-15: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell?austerità dei nostri conti pubblici.













