Crisi di Giunta a Camisano dopo le regionali: Fratelli d’Italia sul piede di guerra

A pochi giorni dalle elezioni regionali, a Camisano esplode una crisi politica che investe la Giunta guidata dal sindaco Renzo Marangon. La revoca delle deleghe all’assessore Stefano Borgo ha scatenato una dura reazione di Fratelli d’Italia, che parla apertamente di ritorsioni politiche e di decisioni prive di motivazioni amministrative.
Il deputato e coordinatore provinciale del partito, Silvio Giovine, interviene con toni netti: «Le parole di Stefano Borgo meritano attenzione perché riguardano non solo la sua persona, ma la credibilità di un’intera amministrazione». Giovine contesta la motivazione politica dell’atto del sindaco: «Se davvero la decisione nasce dal fatto che Borgo non avrebbe portato voti alle elezioni regionali, siamo davanti a un comportamento assolutamente inaccettabile. Le regionali non hanno nulla a che vedere con il funzionamento del Comune, né con il rapporto di fiducia che regola una Giunta. È grave colpire l’assessore più votato dai cittadini sulla base di logiche estranee all’amministrazione».
Per il deputato, il nodo politico è chiaro: «L’adesione personale di Borgo a Fratelli d’Italia non ha modificato la maggioranza civica e non può essere usata come pretesto. Se la motivazione è che un amministratore non ha sostenuto la candidatura del sindaco alle regionali, questo non riguarda l’interesse della città ma un risentimento personale. E questo non può ricadere sui cittadini». Giovine invita quindi a un ritorno alla responsabilità istituzionale: «Addurre una presunta questione di fiducia è paradossale. Non si garantisce stabilità a una comunità trasformando le istituzioni in strumenti di ripicca».
Fratelli d’Italia, conclude, «sosterrà Borgo e soprattutto i cittadini di Camisano. È necessario che il sindaco chiarisca le sue scelte e ristabilisca trasparenza. La politica è servizio, non rivalsa».
Borgo: “Città penalizzata da decisioni che nulla hanno a che fare con il buon governo”
Anche il diretto interessato, Stefano Borgo (FdI), parla di un provvedimento privo di fondamento amministrativo e politicamente inopportuno: «Apprendo con rammarico la revoca delle deleghe. Una scelta che arriva in un momento delicato, all’indomani delle regionali, e che lascia spazio a valutazioni che non riguardano il bene della città».
Borgo ricorda il forte sostegno ricevuto alle ultime comunali: «Sono stato il candidato più votato con 546 preferenze. Un mandato popolare che non può essere svalutato da dinamiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini».
L’ex assessore sottolinea di non aver mai cambiato gli equilibri della maggioranza civica: «La mia adesione a Fratelli d’Italia è una scelta personale coerente con i miei valori. Non ha inciso sulla coalizione che sostiene Marangon. Per questo la sua decisione è doppiamente grave».
La tempistica dell’atto, secondo Borgo, non è casuale: «Il provvedimento arriva poche ore dopo le regionali, in cui il sindaco, candidato per Forza Italia, non è stato eletto, mentre ho sostenuto la candidatura vincente di Francesco Rucco. Per rispetto verso la comunità, chiedo chiarezza: il sindaco intende escludere Fratelli d’Italia dalla maggioranza? Forza Italia condivide questa linea? È corretto mettere in discussione la fiducia di 546 cittadini?».
Borgo conclude rivendicando il proprio impegno: «La politica è servizio, non risentimento. Ho lavorato con lealtà e nel solo interesse del territorio. Chiedo che il sindaco chiarisca pubblicamente le motivazioni di questa scelta e il futuro della maggioranza. Rimango fedele al mandato dei camisanesi: la loro fiducia non si revoca con un decreto».













