28 Maggio 2025 - 11.10

Cancro della pelle: si ritiene che i raggi UV siano la causa di oltre l’80% dei melanomi nel mondo

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Il melanoma cutaneo, un tipo di tumore della pelle in crescita a livello globale, è nella maggior parte dei casi prevenibile. Secondo una nuova stima dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre l’80% dei casi è riconducibile all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV).

Nel 2022 sono stati registrati nel mondo quasi 332.000 nuovi casi di melanoma cutaneo, di cui circa 267.000 – pari all’83% – attribuiti ai raggi UV. Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer, riporta inoltre che nello stesso anno il melanoma ha causato circa 58.700 decessi.

L’incidenza del melanoma UV-correlato è risultata più alta tra gli uomini (86%) rispetto alle donne (79%), evidenzia ancora l’IARC in un comunicato.

Aree più colpite: Australia, Nuova Zelanda, Europa del Nord e Nord America

L’incidenza del melanoma cutaneo varia ampiamente da un Paese all’altro, spiegano i ricercatori, a causa di differenti livelli di esposizione solare e del maggior rischio per le popolazioni dalla pelle chiara. Le aree con la più alta percentuale di melanomi legati ai raggi UV (oltre il 95%) sono risultate Australia, Nuova Zelanda, Europa settentrionale e Nord America.

Melanoma: come riconoscerlo

Il melanoma si manifesta spesso come un neo, ma presenta caratteristiche sospette: forma asimmetrica, bordi irregolari, colorazione disomogenea, crescita rapida o cambiamenti visibili nel tempo.

In passato considerato raro, il melanoma ha visto un marcato incremento negli ultimi decenni, soprattutto nelle popolazioni chiare, a causa della crescente esposizione ai raggi UV (per esempio tramite abbronzature artificiali o viaggi in zone ad alta radiazione solare).

Le proiezioni: oltre mezzo milione di casi nel 2040

Sebbene in alcune nazioni i tassi di incidenza stiano rallentando tra i più giovani, la combinazione tra crescita demografica e invecchiamento della popolazione porterà, secondo le stime, a un netto aumento dei casi: entro il 2040 si prevedono oltre 510.000 nuove diagnosi e circa 96.000 decessi, con un incremento del 50% e del 68% rispettivamente.

L’appello: potenziare la prevenzione

“La maggior parte dei casi di melanoma cutaneo è evitabile”, ha dichiarato Oliver Langselius, autore principale dello studio, sottolineando l’urgenza di rafforzare le campagne di prevenzione, soprattutto nelle aree più esposte e tra gli anziani. Proteggersi dal sole, evitare le lampade abbronzanti e monitorare la pelle restano le armi più efficaci contro questo tumore

Nel 2022 sono stati registrati nel mondo quasi 332.000 nuovi casi di melanoma cutaneo, di cui circa 267.000 – pari all’83% – attribuiti ai raggi UV. Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer, riporta inoltre che nello stesso anno il melanoma ha causato circa 58.700 decessi.

L’incidenza del melanoma UV-correlato è risultata più alta tra gli uomini (86%) rispetto alle donne (79%), evidenzia ancora l’IARC in un comunicato.

Aree più colpite: Australia, Nuova Zelanda, Europa del Nord e Nord America

L’incidenza del melanoma cutaneo varia ampiamente da un Paese all’altro, spiegano i ricercatori, a causa di differenti livelli di esposizione solare e del maggior rischio per le popolazioni dalla pelle chiara. Le aree con la più alta percentuale di melanomi legati ai raggi UV (oltre il 95%) sono risultate Australia, Nuova Zelanda, Europa settentrionale e Nord America.

Melanoma: come riconoscerlo

Il melanoma si manifesta spesso come un neo, ma presenta caratteristiche sospette: forma asimmetrica, bordi irregolari, colorazione disomogenea, crescita rapida o cambiamenti visibili nel tempo.

In passato considerato raro, il melanoma ha visto un marcato incremento negli ultimi decenni, soprattutto nelle popolazioni chiare, a causa della crescente esposizione ai raggi UV (per esempio tramite abbronzature artificiali o viaggi in zone ad alta radiazione solare).

Le proiezioni: oltre mezzo milione di casi nel 2040

Sebbene in alcune nazioni i tassi di incidenza stiano rallentando tra i più giovani, la combinazione tra crescita demografica e invecchiamento della popolazione porterà, secondo le stime, a un netto aumento dei casi: entro il 2040 si prevedono oltre 510.000 nuove diagnosi e circa 96.000 decessi, con un incremento del 50% e del 68% rispettivamente.

L’appello: potenziare la prevenzione

“La maggior parte dei casi di melanoma cutaneo è evitabile”, ha dichiarato Oliver Langselius, autore principale dello studio, sottolineando l’urgenza di rafforzare le campagne di prevenzione, soprattutto nelle aree più esposte e tra gli anziani. Proteggersi dal sole, evitare le lampade abbronzanti e monitorare la pelle restano le armi più efficaci contro questo tumore

Il melanoma cutaneo, un tipo di tumore della pelle in crescita a livello globale, è nella maggior parte dei casi prevenibile. Secondo una nuova stima dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre l’80% dei casi è riconducibile all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV).

Nel 2022 sono stati registrati nel mondo quasi 332.000 nuovi casi di melanoma cutaneo, di cui circa 267.000 – pari all’83% – attribuiti ai raggi UV. Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer, riporta inoltre che nello stesso anno il melanoma ha causato circa 58.700 decessi.

L’incidenza del melanoma UV-correlato è risultata più alta tra gli uomini (86%) rispetto alle donne (79%), evidenzia ancora l’IARC in un comunicato.

Aree più colpite: Australia, Nuova Zelanda, Europa del Nord e Nord America

L’incidenza del melanoma cutaneo varia ampiamente da un Paese all’altro, spiegano i ricercatori, a causa di differenti livelli di esposizione solare e del maggior rischio per le popolazioni dalla pelle chiara. Le aree con la più alta percentuale di melanomi legati ai raggi UV (oltre il 95%) sono risultate Australia, Nuova Zelanda, Europa settentrionale e Nord America.

Melanoma: come riconoscerlo

Il melanoma si manifesta spesso come un neo, ma presenta caratteristiche sospette: forma asimmetrica, bordi irregolari, colorazione disomogenea, crescita rapida o cambiamenti visibili nel tempo.

In passato considerato raro, il melanoma ha visto un marcato incremento negli ultimi decenni, soprattutto nelle popolazioni chiare, a causa della crescente esposizione ai raggi UV (per esempio tramite abbronzature artificiali o viaggi in zone ad alta radiazione solare).

Le proiezioni: oltre mezzo milione di casi nel 2040

Sebbene in alcune nazioni i tassi di incidenza stiano rallentando tra i più giovani, la combinazione tra crescita demografica e invecchiamento della popolazione porterà, secondo le stime, a un netto aumento dei casi: entro il 2040 si prevedono oltre 510.000 nuove diagnosi e circa 96.000 decessi, con un incremento del 50% e del 68% rispettivamente.

L’appello: potenziare la prevenzione

“La maggior parte dei casi di melanoma cutaneo è evitabile”, ha dichiarato Oliver Langselius, autore principale dello studio, sottolineando l’urgenza di rafforzare le campagne di prevenzione, soprattutto nelle aree più esposte e tra gli anziani. Proteggersi dal sole, evitare le lampade abbronzanti e monitorare la pelle restano le armi più efficaci contro questo tumore

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