VICENZA/SCHIO – Danza in Rete Festival: nascono sviluppi a livello nazionale
Si è conclusa da qualche settimana la prima edizione di Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio, il nuovo Festival dedicato all’espressione coreutica, in tutte le sue forme, promosso dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio, che ha preso vita in diverse sedi, teatrali e non, tra Vicenza e Schio, da fine febbraio a fine aprile.
Sono già tangibili i risultati di alcune collaborazioni, come testimonia la presenza a Roma del Direttore Artistico Pier Giacomo Cirella alla presentazione del Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers 2018, al MIBACT la scorsa settimana, di cui la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, proprio con il Festival Danza in Rete, è tra i promotori. Il Focus propone un programma del quale a Vicenza in marzo sono state presentate in anteprima due performance (“Bourgeois-Z” di Jadd Tank in Prima Nazionale sul palco del Comunale e “55” di Radouan Mriziga), un programma che si snoda in varie città italiane, con performance e spettacoli a Firenze fino a fine maggio e giugno, e poi a Torino, Verbania, Brescia, Castiglioncello (LI), Ancona, Polverigi (AN), per arrivare a fine giugno e inizio luglio a Spoleto e riprendere poi in settembre a Pescara, Bologna, Anghiari (AR), Catania, Potenza e concludersi a Roma a fine settembre.
Il Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers è un progetto che nasce dalla condivisione di intenti di alcune tra le più significative strutture italiane dedite alla danza contemporanea (tra cui la Fondazione TCVI) e prevede fino a settembre performance e workshop in ben quattordici festival italiani. Il Focus – un progetto dedicato ai giovani coreografi del Mediterraneo e Medio Oriente pensato per favorire la conoscenza e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti stranieri e le realtà del territorio italiano legate al mondo della danza – – amplia così nell’edizione 2018, la seconda, la propria dimensione geografica e la propria azione di mobilità artistica e dialogo interculturale invitando artisti provenienti da contesti complessi quali la Siria e l’Iran, oltre a Marocco, Tunisia, Libano, Egitto e Italia, offrendo ai giovani coreografi selezionati diverse residenze artistiche e occasioni di approfondimenti tematici attraverso incontri con altri artisti e con il pubblico, organizzando seminari e masterclass, e puntando in particolare sullo scambio di pratiche performative tra gli artisti e le realtà del territorio italiano per incentivare l’avvio di nuovi progetti condivisi.
E se il Focus rappresenta un risultato e una delle numerose collaborazioni di Rete del Festival vicentino (le altre reti sono Diaspora-Dancing Identities Accross Social Practises On Roots Achievement, Anticorpi XL e relative azioni: Collaboraction XL, Residance XL, Prove d’Autore, Danza Urbana XL e Rete Teatri Vi.Vi.) sono sicuramente interessanti anche gli altri esiti di questa esperienza di danza “pilota” che ha saputo unire Vicenza e Schio in un grande palcoscenico diffuso di danza dove si sono esibite le grandi Compagnie europee con i coreografi della scena emergente, le espressioni dell’innovazione performativa con i percorsi di ricerca coreografica più tradizionale, mixando le sedi ufficiali e non, e sviluppando sul territorio un’identità forte legata all’espressione coreutica, relazione che il pubblico ha colto e ritrasmesso con forza agli autori e agli esecutori, come testimonia la partecipazione e la narrazione delle esperienze raccolte nel blog spettatoridanzanti.wordpress.com.
Di tutto rispetto e grande significato i “numeri” della prima edizione del Festival Danza in Rete | Vicenza – Schio che rappresentano le basi su cui costruire la progettualità delle prossime edizioni: 26 spettacoli (con 28 recite), 26 compagnie per un totale di 172 artisti e oltre 7.000 persone che hanno partecipato agli spettacoli, alle performance e agli incontri con la danza; una residenza creativa (che ha coprodotto ”Biografia di un corpo” di Davide Valrosso), un workshop di quattro giorni con Silvia Gribaudi #oggièilmiogiorno, realizzato coinvolgendo 32 persone di tutte le età, 17 scuole primarie e per l’infanzia (con 1.165 alunni) coinvolte nella partecipazione agli spettacoli di Danzare per Educare, 400 allieve ed allievi delle scuole di danza di Vicenza e provincia che hanno assistito agli spettacoli, 2 progetti di audience development “Teatro con Vista” per gli studenti delle scuole superiori e “Spettatori Danzanti”, aperto a tutti.
Di assoluto rilievo anche i nomi degli artisti che si sono esibiti, creando un rapporto speciale e molto intenso con il pubblico che li ha seguiti con molto calore: Ballets Jazz de Montréal, Rioult Dance New York, Victor Ullate Ballet, per le Compagnie riconosciute a livello internazionale; i giovani coreografi e performer della scena nazionale come Manfredi Perego, Davide Valrosso, Daniele Albanese, Silvia Gribaudi, Naturalis Labor, Michele Merola,Cristiana Morganti e locale Francesca Foscarini, Valentina Dal Mas, Tiziana Bolfe, Collettivo Jennifer rosa, per giungere ai coreografi emergenti della scena internazionale come il libanese naturalizzato americano Jadd Tank e il marocchino Radouan Mrziga.
Un Festival, Danza in Rete, che ha saputo cogliere nel segno, intercettando le nuove espressioni di danza e mostrando al pubblico percorsi performativi diversi, di origini e matrici culturali molto lontane, garantendo ad ogni spettatore un suo “luogo di danza” e un suo rapporto diretto e privilegiato con gli interpreti di questo affascinante genere artistico. La soddisfazione degli organizzatoti è palpabile, così come l’impegno per organizzare la seconda edizione, già in cantiere.