Nuova Giunta veneta, Berlato attacca: “Evviva la meritocrazia!”

Sergio Berlato, europarlamentare vicentino di Fratelli d’Italia ed ex candidato alle elezioni regionali, primo dei non eletti dopo Francesco Rucco, ha diffuso un comunicato critico sulla composizione della Giunta regionale del Veneto e sulla distribuzione delle cariche in seno a Fratelli d’Italia in Giunta.
Nel testo, Berlato ricorda come molti in politica si riempiano la bocca parlando di meritocrazia come metodo per premiare chi ottiene risultati oggettivamente riscontrabili. Tuttavia, a suo giudizio, i criteri meritocratici sembrano non essere stati applicati nella recente definizione della Giunta regionale.
L’europarlamentare ha poi riepilogato i risultati ottenuti da Fratelli d’Italia nelle province venete alle ultime elezioni:
- Belluno: 18.448 voti (27,71%), rappresentata da un assessore e un consigliere regionale;
- Padova: 59.359 voti (17,63%), un assessore e un consigliere;
- Rovigo: 16.659 voti (22,34%), un assessore e un consigliere;
- Treviso: 46.875 voti (14,95%), un solo consigliere regionale;
- Venezia: 47.460 voti (17,78%), un assessore e due consiglieri;
- Verona: 66.774 voti (21,83%), un assessore e due consiglieri;
- Vicenza: 57.264 voti (18,50%), un solo consigliere regionale e nessun assessore in Giunta.
Inutile sottolineare come Berlato sottolinei il dato (che comunque balza agli occhi) proprio per la provincia di Vicenza: nonostante il significativo consenso elettorale raccolto da Fratelli d’Italia a Vicenza, la rappresentanza in Giunta è nulla, mentre altre province con percentuali simili ottengono assessori e più consiglieri.
Alla luce di questi numeri, Berlato si chiede quali criteri meritocratici siano stati effettivamente adottati dai vertici del partito per garantire una distribuzione equilibrata dei ruoli tra le province venete, evidenziando la discrepanza tra risultati elettorali e nomine esecutive.













