28 Novembre 2025 - 10.47

Veneto, partita ad alta tensione nella coalizione: Lega e FdI divisi su pesi e ruoli. Continua il toto-assessori

La formazione della nuova giunta regionale del Veneto si annuncia una partita complessa. Dieci gli assessorati da assegnare secondo lo schema iniziale 5-4-1 tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia; ma l’equilibrio uscito dalle urne potrebbe rimettere tutto in discussione.

Il presidente eletto Alberto Stefani, che oggi parteciperà ai funerali privati della nonna Paola, potrà dedicare la settimana alla definizione dell’esecutivo in vista della proclamazione degli eletti, attesa entro venerdì prossimo da parte della Corte d’Appello.

Il patto FdI–Lega e la battaglia dei numeri

All’avvio della campagna elettorale era emerso un accordo scritto a mano che prevedeva la suddivisione 5-4-1 (5 a Fratelli d’Italia, 4 alla Lega e 1 a Forza Italia). Successivamente si è parlato di una variante 6-3-1, con una poltrona aggiuntiva a Fratelli d’Italia in cambio della presidenza del Consiglio affidata alla Lega.
Il risultato finale (36,3% FdI contro 18,7% Lega) ha però rafforzato Stefani, intenzionato a riservare al proprio partito i quattro assessorati previsti e allo stesso tempo la presidenza del Consiglio regionale, che potrebbe essere temporaneamente affidata a Luca Zaia come figura di garanzia.

Tra i dossier chiave spiccano le Infrastrutture, delega separata da Lavori pubblici e Trasporti e assegnata a Fratelli d’Italia. Il tema è direttamente connesso alla gestione della holding autostradale veneta, sulla quale Stefani ha lavorato con il ministro Matteo Salvini e con l’ex vicepresidente Elisa De Berti.
Per permettere un eventuale ritorno in giunta di De Berti sarebbe necessaria una modifica della legge che limita a due i mandati da assessore: una partita che il Consiglio potrebbe affrontare nelle prossime settimane.

La delega alla Sanità, la più pesante, vede in pole position Francesco Rucco, ex sindaco di Vicenza, forte del risultato elettorale e della lunga vicinanza politica con Stefani. Forza Italia continua tuttavia a rivendicare la casella per Flavio Tosi, qualora rinunciasse all’Europarlamento.

Sul fronte del Sociale e dell’Ambiente il confronto nella Lega è apertissimo. In campo i nomi del vicentino Marco Zecchinato e dei trevigiani Riccardo Barbisan e Alberto Villanova.
Ma soprattutto pesano due profili molto discussi negli ambienti leghisti: Alessia Bevilacqua, sindaco di Arzignano, considerata favorita per il Sociale, e Morena Martini, prima dei non eletti, ritenuta papabile per una delega diretta. L’ingresso di entrambe aumenterebbe a 11 il numero dei vicentini presenti a Venezia tra assessori e consiglieri.

Da Bevilacqua, impegnata nel delicato passaggio di consegne nel Comune, trapela un “no comment”.
Più cauto Zecchinato: «Sono ovviamente a disposizione del presidente e del partito in caso di chiamata. Dispiace per la mancata elezione di Formaggio, Fipponi e Nardin: sarebbe stato positivo avere un altro rappresentante dell’Area Berica».

Le caselle degli altri partiti

A Forza Italia dovrebbe andare una delega minore: se Tosi rinuncerà, la favorita è la padovana Elisa Venturini, forte di oltre duemila preferenze su Alberto Bozza.

Fratelli d’Italia, prima forza della coalizione, punta a valorizzare i territori.
In corsa:

  • Dario Bond (Belluno) per Agricoltura e Caccia, o come vicepresidente,
  • Valeria Mantovan alla conferma su Formazione e Lavoro,
  • Filippo Giacinti ai Trasporti,
  • Lucas Pavanetto per Bilancio e Turismo,
  • Francesco Rucco alla Sanità (salvo decisioni diverse).

Non sono esclusi profili esterni di alto livello, incluso Giampiero Beltotto per la Cultura.

Il Consiglio regionale e le nuove dinamiche

Resta aperto anche il dossier sullo stesso Consiglio regionale: per la presidenza è in corsa lo stesso Giacinti, ma non è escluso che la carica torni alla Lega. Si parla anche di una possibile scissione interna del Carroccio in due gruppi, uno dei quali vicino a Stefani.

L’ex presidente Clodovaldo Ruffato invita alla prudenza: servirà una figura capace di mediare in una maggioranza che, dopo anni di predominio leghista, si annuncia più variegata e potenzialmente più esposta alle tensioni.

Le novità a Palazzo Balbi

Circola intanto l’indiscrezione secondo cui il nuovo capo di gabinetto potrebbe essere l’avvocato Marco Mazzoni, oggi presidente del Corecom, in sostituzione del direttore Federico Meneghesso.
Zaia cambierà anche la storica email istituzionale, sostituendola con un indirizzo legato al dominio “lucazaia.eu”.

Stefani dovrebbe fare la sua prima uscita pubblica domani alla Fiera di Verona per Job&Orienta, mentre lunedì sarà all’Infinte Area di Montebelluna per l’Oscar Green di Coldiretti Giovani, nel giorno in cui il rapporto Ismea-Qualivita conferma il Veneto al primo posto per valore economico delle produzioni Dop e Igp.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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