Allarme per l’economia veneta: “Crescita rallentata e turismo in flessione”, lo dice Bankitalia

Economia veneta nel 2025: crescita debole e turismo in flessione
VENEZIA, 27 novembre 2025 – L’economia del Veneto nel primo semestre del 2025 ha mostrato segnali di debolezza, con una crescita del prodotto regionale limitata allo 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) della Banca d’Italia. Ven-Ice, indicatore di dinamica congiunturale, segnala invece una contrazione nel secondo trimestre.
La produzione manifatturiera regionale, rilevata dall’indagine Veneto Congiuntura di Unioncamere, è calata dello 0,8% nei primi nove mesi dell’anno. Il Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi (Sondtel) conferma una fase di debolezza dell’attività industriale, con un saldo negativo tra giudizi di aumento e diminuzione del fatturato (-15 punti percentuali) e investimenti contenuti, previsti stabili anche per il 2026.
Le esportazioni regionali di beni a prezzi correnti sono diminuite dell’1,3%, con riduzioni più marcate verso paesi extra Ue, in particolare Cina (-12,1%) e Stati Uniti (-5,5%). L’attività nelle costruzioni ha invece mostrato un aumento delle ore lavorate (+5,1%), sostenuta dalle opere del Pnrr e dai preparativi per le Olimpiadi 2026.
Dopo quattro anni di crescita, le presenze turistiche nelle strutture ricettive venete sono leggermente diminuite (-1,1%), soprattutto tra i visitatori italiani. Nonostante la debolezza congiunturale, la redditività delle imprese rimane soddisfacente e l’occupazione è in lieve crescita (+0,6%), con un tasso di disoccupazione al 3,1%.
I consumi delle famiglie sono ancora modesti (+0,2%), mentre il reddito disponibile lordo è aumentato del 2,5% e il potere d’acquisto dello 0,5%. L’inflazione annua a settembre è risultata dell’1,7%. I finanziamenti bancari alle famiglie hanno accelerato (+3,3%), soprattutto per i mutui, mentre i depositi delle imprese sono diminuiti (-1,2%).













