Milano saluta la sua Ornella, donna senza fine

di Marco Osti
E ancora una volta, nel giro di pochi mesi, Milano sabato si è svegliata più sola e sgomenta.
Ancora non è passato il dolore per la perdita di Giorgio e ora la città si trova anche senza Ornella.
La sua Ornella.
Perché Ornella Vanoni era una artista conosciuta ovunque, era amata in tutto il Paese, ma prima di tutto era parte della sua città.
Una memoria di quella città vivace, curiosa e intraprendente, che oggi rischia di soccombere alla modernità, di essere schiacciata dai grattacieli, di essere svilita nel suo spirito solidale e umano dalla ricerca ossessiva del successo e della ricchezza.
Ma lei era come se cercasse di resistere ogni giorno a questo processo e a ogni occasione dimostrava che lei poteva essere diventata ricca e famosa, come Milano, ma non aveva perso l’ironia e l’irriverenza, la sua passione per la vita, da cogliere e assaporare con voracità, senza dimenticare le origini e la capacità di solidarietà e di attenzione alle persone.
Per questo Ornella di Milano era emblema e punto di riferimento.
Di quella Milano cresciuta nei suoi quartieri, quella Milano che una volta in autunno e inverno era sempre avvolta dalla nebbia, quella Milano generosa, la Milano con il coeur in man (con il cuore in mano), di cui lei non poteva fare a meno.
“Non con te, non senza di te” sosteneva nel libro “Vincente o perdente”, scritto con Pacifico, dicendo che Milano prima cercava di tenere insieme tutti, da quelli che vivono in centro a chi nelle periferie, mentre oggi appariva ai suoi occhi “più stronza”, “più esclusiva”, che “tiene fuori tante persone, però non è che le cancelli. Ci sono”.
Non solo ci sono, ma sono anche tanti.
Sono quelli che hanno atteso ore in coda fuori dal Piccolo Teatro, per passare davanti al suo feretro e darle l’ultimo saluto, sono quelli che oggi hanno partecipato in massa al funerale.
Artisti, persone famose, ma perlopiù cittadini di ogni parte di Milano e molte ragazze e ragazzi, che grazie a lei possono provare a scoprire quanta bellezza, quanta profondità e quanta vita c’era nelle sue canzoni, da quelle che cantava a inizio carriera a quelle più recenti.
Per questo oggi, mentre Milano saluta Ornella, ognuno di noi, con la compagnia che preferisce, può mettere una sua canzone come sottofondo e fare un brindisi a una donna che con la sua vita e le sue opere ha vissuto e attraversato intere generazioni, rimanendo se stessa, con la forza della sua femminilità, con la sagacia del suo pensiero, con il fascino grazie al quale ha stregato artisti e intellettuali, capace sempre di andare oltre se stessa, “senza fine”.













