USA – Pena di morte: verso il record di esecuzioni capitali

Stati Uniti, record di esecuzioni dal 2014: in Florida giustiziato Curtis Windom
Si tratta di una situazione senza precedenti dal 2014: da gennaio a oggi negli Stati Uniti sono già stati giustiziati trenta detenuti, secondo quanto riportano le organizzazioni per i diritti umani. L’ultima esecuzione è avvenuta giovedì in Florida, dove un uomo di 59 anni, Curtis Windom, è stato messo a morte tramite iniezione letale.
Windom era stato condannato per l’omicidio della fidanzata Valerie Davis, di sua madre Mary Lubin e di Johnnie Lee, un uomo che – secondo l’assassino – gli doveva del denaro. L’esecuzione è stata eseguita alle 18:17 ora locale. I familiari delle vittime, contrari alla pena di morte, avevano chiesto al governatore repubblicano della Florida di esercitare il potere di clemenza, ma senza successo.
«Siamo addolorati che lo Stato della Florida non abbia ascoltato le nostre suppliche», hanno dichiarato i parenti di Davis, Lubin e Lee in una nota diffusa dal FADP, un’organizzazione contraria alla pena capitale in Florida. Hanno anche denunciato il tentativo delle autorità statali di trasformare l’esecuzione in «un numero da circo», invitandoli ad assistere.
La Florida è lo Stato americano che ha giustiziato il maggior numero di prigionieri nel 2025, con 11 esecuzioni dall’inizio dell’anno. La stragrande maggioranza negli Stati Uniti è stata eseguita con iniezione letale, ma tre sono avvenute tramite inalazione di azoto, un metodo sperimentato per la prima volta in Alabama nel 2024 e definito dagli esperti ONU una forma di «tortura». Altre due esecuzioni sono state portate a termine tramite fucilazione, pratica che non veniva usata dal 2010.
Attualmente la pena di morte è stata abolita in 23 dei 50 stati americani, mentre California, Oregon e Pennsylvania l’hanno sospesa con una moratoria decisa dai rispettivi governatori. Nel 2014, ultimo anno paragonabile all’attuale, erano state giustiziate 35 persone: un triste record che il 2025 sembra destinato a superare.
Tre stati – Arizona, Ohio e Tennessee – hanno sospeso le esecuzioni, ma hanno già annunciato l’intenzione di ripristinarle. Intanto il presidente Donald Trump, grande sostenitore della pena di morte, ha chiesto fin dal suo insediamento a gennaio di estenderne l’uso «per i crimini più efferati». Nei giorni scorsi ha annunciato che intende proporre la reintroduzione della pena capitale anche per tutti gli omicidi a Washington, dove è abolita dal 1981, nell’ambito della sua campagna per rafforzare la legge e l’ordine nella capitale.













