Dazi e tagli Pac, aziende agricole vicentine a rischio chiusura: “Colpo basso all’agricoltura”

“I dazi al 15%, uniti alla svalutazione del dollaro e alla nuova proposta della Commissione europea sulla Pac, Politica agricola comune 2028–2034, avranno effetti estremamente negativi per l’agricoltura. Oltre 7.500 aziende agricole vicentine subiranno tagli insostenibili. E rischieranno di chiudere”.
L’allarme arriva da Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza e neo vicepresidente di Confagricoltura Veneto, alla luce dell’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi, con le imposte doganali fissate al 15%. Una stangata che va ad aggiungersi al taglio annunciato dalla Commissione Ue di oltre 85 miliardi di euro al bilancio agricolo comunitario, che scenderebbe da 386 a 300 miliardi, oltre alla creazione di un fondo unico. Un taglio reale che, tenendo conto dell’inflazione, potrebbe superare il 30% in termini di potere d’acquisto.
“Sui dazi resta il rebus sulle esenzioni, che potrebbero risparmiare alcuni settori, come quello vitivinicolo. Tra qualche giorno ne sapremo di più – dice Anna Trettenero – Resta il fatto che le tariffe al 15%, laddove confermate, più il taglio dei fondi europei saranno una stangata. Con i tagli della Pac i settori che subiranno i contraccolpi maggiori sono quelli dei seminativi e della zootecnia. Le coltivazioni cerealicole, già provate da anni di volatilità dei prezzi, incremento dei costi energetici e siccità ricorrenti, vedranno svanire gli attuali titoli Pac, sostituiti da pagamenti calcolati sulla base del reddito, soggetti a tagli e con criteri ancora da definire. E, con costi di produzione aumentati del 40% in cinque anni, si tratta di un ammanco insostenibile”.
Anche la zootecnia, già schiacciata dai costi delle materie prime e da normative ambientali sempre più stringenti, sarà duramente colpita. Il superamento degli aiuti accoppiati e la perdita della priorità nei fondi di settore indeboliranno ulteriormente un comparto già in crisi.
Un colpo che rischia di essere ferale, com’è avvenuto negli ultimi anni tra globalizzazione, embargo russo, Covid, guerra in Ucraina, eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici. Secondo lo studio presentato a inizio anno da Confagricoltura Verona e Cgia di Mestre, nell’ultimo decennio in provincia di Vicenza sono sparite 1.157 aziende agricole: da 8.856 del 2014 sono scese a fine 2024 a 7.699. Una perdita pari al 13,1%.
“Le scelte dell’Unione Europea, sia in tema di Pac che di dazi, stanno mettendo in difficoltà l’intero comparto agroalimentare – conclude la presidente -. “Non possiamo restare a guardare. Le nostre aziende non chiedono assistenzialismo, chiedono strumenti per competere. Siamo pronti a far sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali, perché venga ripristinato un bilancio adeguato per la Pac, con il mantenimento di una governance autonoma per il settore agricolo. Senza agricoltura non ci sono né cibo né territori curati. Non possiamo permettere che l’Europa cancelli il settore primario con un tratto di penna”.













