ATTUALITA’ – 12 maggio infermieri in festa
Il 12 maggio si celebra la “Giornata dell’Infermiere”. IPASVI Vicenza, il Collegio che rappresenta circa 5800 tra infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari, ha voluto cogliere questa occasione per mettere al centro dell’attenzione pubblica il ruolo di una figura professionale, quella dell’infermiere, appunto, che nel corso del tempo è andata via via affinandosi fino a diventare ciò che è oggi: un professionista sanitario laureato, responsabile dell’assistenza generale infermieristica in grado di soddisfare i bisogni complessi dei cittadini, sani e malati.
“Oggi siamo coloro che per primi si fanno carico delle persone che entrano in pronto soccorso, negli ospedali abbiamo responsabilità che vanno ben oltre quello che può pensare la gente, siamo nelle case di riposo, nelle scuole, operiamo anche a domicilio, ha dichiarato Federico Pegoraro, presidente IPASVI Vicenza, eppure nell’immaginario collettivo la nostra figura rimane spesso ancorata al passato”.
“Noi come è prescritto nel nostro Codice Deontologico e nel “Patto Infermiere-Cittadino” siamo a fianco del paziente, del cittadino, sempre. Ecco perché abbiamo voluto organizzare, in questa giornata internazionale di celebrazione, una tavola rotonda che è di fatto una proposta innovativa per venire incontro alle necessità del territorio e dell’assistenza ai cittadini e in particolare ai pazienti cronici, agli anziani, ai non autosufficienti. Temi sui quale continuiamo a spenderci, purtroppo con scarsi risultati”.
“Metteremo a confronto -ha concluso il presidente di IPASVI- il direttore dell’Area sanità e sociale della Regione Veneto, Domenico Mantoan e i quattro presidenti delle Conferenze dei sindaci della provincia di Vicenza: Riccardo Poletto (sindaco di Bassano), Robertino Capozzo (sindaco di Lugo Vicentino), Martino Montagna (sindaco di Cornedo Vicentino) e Giuseppe Danieli (sindaco di Monteviale). Accanto a loro il segretario di Cittadinanzattiva e del Tribunale del Malato del Veneto, Flavio Magarini.
L’idea di base è che di fronte alla crisi dello stato sociale e al taglio dei servizi in ambito sanitario, occorre trovare nuovi approcci, dal basso, che consentano di promuovere un’assistenza sanitaria sostenibile, che sia in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie, costrette a sobbarcarsi spese sempre più elevate ricorrendo, e siamo l’unico Paese in Europa a farlo, alle cosiddette badanti, che finiscono per occuparsi, in modo del tutto improprio, anche degli aspetti sanitari delle persone che assistono”.














