EROTICO VICENTINO: la “porta sul retro”

Recente è la ricerca del Journal of Sexual Medicine che vede il 40% delle ragazze tra i 20 e i 24 anni sperimentatrici del sesso anale contro quel misero 16% di 23 anni orsono, e al 20% la percentuale delle donne stabilmente accoppiate che ammette di averlo fatto almeno una volta negli ultimi tre mesi.
E i vicentini? Non fanno la differenza, of course!
“C’è sicuramente meno vergogna rispetto ad anni fa nell’ammettere che si fa l’anal”, ci dice un’impavida amica, “ormai è una cosa di cui si parla senza arrossire, anche nelle serie tv e sui giornali, soprattutto femminili; la letteratura poi ha da sempre sdoganato la “porta sul retro” come un piacere femminile tutto da scoprire”.
Da scoprire e tanto ambito dai maschietti: “è qualcosa di diverso, dal significato atavico direi”, aggiunge il suo compagno, “e proprio per questo suscita voglie innegabili negll’uomo. C’è qualcosa che ha a che fare col dominio forse, e che attecchisce più che a livello fisico sul piano mentale”.
Certo è che le fanciulle non sono spesso di questo avviso: “la prima volta che provai”, con un altro uomo, non col suo attuale compagno, ci confessa lei, “mi ritrovai un po’ sotto pressione, come se dovessi dimostrare d’esser forte e matura anche sotto questo aspetto. Ero tesa e non mi piacque affatto, anzi. Solo dopo anni e partner, sono riuscita a trovarlo piacevole fisicamente, anzi di più, eccitante, nonché stimolante sotto il profilo psicologico. Se gli uomini lo vedono come possesso, per me è una forma di sottomissione, studiata, consenziente, accattivante e in cui alla fine quella che si concede sono io. Quindi in un certo senso ne esco da vincitrice”.
Lui sorride e incalza: “che il sedere sia una zona erogena e sicura per chi non vuole gravidanze indesiderate è indiscutibile, come lo è che possa far male”.
Ma tu che ne sai, direbbero i più maliziosi: “l’ho provato con un dildo insieme alla mia amata. Bisogna imparare a rilassare quel buchino così tanto sottovalutato, tra massaggi e lubrificanti. L’ideale forse è iniziare a fare pratica con un dito alla volta…”
Insomma, l’”entrata” di sicurezza che piace ai vicentini.