NANTO – Rapinatore morto, ora il benzinaio rischia

Il pubblico ministero Cristina Gava ha avviato un´indagine sulla tragica rapina di Ponte di Nanto. Vi è da chiarire la posizione del benzinaio Graziano Stacchio, che per sventare l´assalto potrebbe aver colpito il bandito che poi è morto nel successivo incidente stradale. Stacchio è stato interrogato per ore, ieri sera, in caserma a Vicenza e non è escluso che nella notte i militari abbiano chiesto anche l´intervento di un avvocato. Secondo una prima ricostruzione quando Stacchio ha sentito che i ladri stavano demolendo la vetrina della gioielleria Zancan ha afferrato il fucile a pompa che teneva nel distributore. Vi è da chiarire innanzitutto il perché avesse un’arma e se avesse un regolare porto d´armi di difesa. Stacchio avrebbe esploso dei colpi in aria. Ha anche colpito il rapinatore? Si attende quindi l’esito dell’autopsia. Vi è da chiarire come il bandito sia morto e va appurato se il benzinaio abbia sparato ad altezza uomo. Vi è poi da capire se la causa della morte sia stata l’incidente o se proprio l’incidente sia stato una concausa. Insomma, Stacchio potrebbe aver agito per legittima difesa se i banditi hanno esploso colpi nella sua direzione. Se non fosse così, il benzinaio rischia un´incriminazione pesante, che può arrivare all´omicidio.
LA RAPINA
Tutto succede alle 18.30. Arriva davanti alla gioielleria Zancan di Ponte di Nanto (Riviera Berica) una Laguna station wagon con a bordo 5 persone. Poco distante un’Audi da utilizzare per la fuga. Due banditi restano a fare il palo fuori, imbracciando i fucili. Non tutto va liscio, pare che la commessa del negozio abbia visto in viso uno dei rapinatori, che avevano passamontagna. Uno di questi sarebbe rimasto chiuso nella bussola. I complici cercano quindi di entrare prendendo a picconate la porta. Nel frattempo la commessa aveva avvertito la centrale dell’azienda (poco lontano a Ponte di Nanto) e il titolare Robertino Zancan. Il titolare del distributore Eni vicino alla gioelleria, Graziano Stacchio, prende un’arma che tiene nell’ufficio del distributore, esce ed esplode alcuni colpi in aria, centrando il terrazzo dell´appartamento al primo piano.
I rapinatori rispondono al fuoco. Colpiscono un furgone e un´auto parcheggiati tra la gioielleria e il distributore. Davanti al negozio si vedono alcuni bossoli di Kalashnilov. Sul parcheggio anche una vistosa macchia di sangue. Secondo alcuni passanti la sparatoria sarebbe continuata anche durante la fuga. Inizia la fuga nella quale pare che si sia continuato a sparare. I banditi prendono la strada per Bosco di Nanto ma perdono il controllo dell’auto che si schianta contro il muro di un negozio all´angolo e poi contro la ringhiera del ponte. Escono quattro banditi, il conducente viene trovato privo di vita nell’auto in una pozza di sangue. Gli altri, armi in pugno, minacciano gli automobilisti e raggiungono l’audi A8. Si dileguano. Non si conosce ancora la loro identità, pare che si tratti di giostrai. Rimane da chiarire se anche il titolare, Robertino Zancan, abbia sparato al suo arrivo.













