27 Giugno 2018 - 12.08

VALCHIAMPO – Campari? Le sue radici sono a Molino di Altissimo

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Forse non tutti sanno che Molino di Altissimo ha un legame strettissimo con la Campari. Sì, proprio la grande azienda che ha inventato ed esportato il mitico apertivo nel mondo. A raccontare questa piccola grande storia che unisce la bella vita milanese al piccolo centro della Valle del Chiampo è stato ieri Piero Magnabosco, attraverso i social. Ma la storia è così bella che va nuovamente raccontata e presa proprio come è stata narrata da Magnabosco:

“Oggi stavo parlando con mia mamma, 86 anni nata a Molino di Altissimo, del centro culturale di Molino e ha cominciato a raccontarmi dei personaggi che nella vita culturale del paeseo hanno fatto cose importanti. Negli anni 20’ Virginio Garavoglia, originario di Livorno, e professore di Italiano al liceo classico Parini di Milano sposò Lena Centomo, che studiava a Milano ed era nata a Molino di Altissimo, figlia di due maestri elementari. Durante l’estate la famiglia veniva sempre in villeggiatura a Molino e fino agli anni ’60l professor Virginio, tutte le sere della sua permanenza, teneva delle lezioni nella piccola stanza-teatro, lezioni a cui tutto il paese partecipava. Spesso parlava delle Divina Commedia e l’entusiasmo era tale che ci fu perfino chi, come Augusto dei Moti (non so quale fosse il vero cognome), arrivò ad impararne a memoria tutti i Canti, nonostante sapesse appena leggere e scrivere e non avesse fatto più della terza elementare. I figli di Virginio e Lena erano tre: il più grande, molto serio, medico, la seconda Elena, anche lei professoressa di lettere al Parini, e il più piccolo Domenico detto Dino. Dino era il più irrequieto e scapestrato, passava tutta l’estate a giocare a morra ed altro con quelli che erano considerati i “monelli” del paese. Comunque studiò e dopo la laurea in economia cominciò a lavorare in Campari”- dice Magnabosco.

Se si spulcia tra la storia dell’azienda, poi, i dettagli arricchiscono questa bella storia. Sposato, con tre figli, una passione per la pittura di Picasso, Garavoglia entrò alla Campari nel 1952, subito dopo la laurea in chimica industriale, come impiegato di seconda categoria. Nominato direttore tecnico nel ‘ 61, per anni curò che l’infuso del bitter mantenesse gli standard qualitativi necessari, seguendo il continuo rinnovamento tecnologico degli impianti, curando l’ “innovazione di processo” per un prodotto rimasto sempre eguale nel sapore. Nel ’74 divenne direttore generale, nel ’76 presidente. La presidenza di Domenico Garavoglia ha coinciso con la strabiliante diffusione del Bitter sui mercati esteri e con l’impulso a una pubblicità di buon gusto per sostenere un prodotto che considerava “praticamente perfetto”. Fu Garavoglia che, nell’84, riuscì a piegare allo spot pubblicitario Federico Fellini. E fu sempre lui, nel ’90, l’ artefice di un accordo per commercializzare negli Stati Uniti, oltre al Campari, lo spumante Ferrari: le primedonne (assieme al Martini) delle bevande made in Italy.

“Dino – prosegue Magnabosco –  per tutta la sua vita, non dimenticò mai Molino e i suoi amici “monelli”, anzi,  appena poteva ci veniva e come poteva contribuiva alla vita culturale nel solco che già aveva tracciato suo padre Virginio. Fu proprio grazie ad una sua donazione che venne acquistata e sistemata la vecchia Casara che oggi è la sede le centro culturale” – conclude Magnabosco.  

Ma il legame tra la famiglia Garavoglia e il paese è ancora molto forte, tant’è vero che è dal lontano 1996 che al Centro Culturale Molino viene devoluta la Borsa di Studio “Domenico Garavoglia”, istituita da Elena Garavoglia, proprio a ricordo del fratello Domenico, morto a 64 anni nel 1992. Dopo la morte di Elena nel 2012, la Borsa di Studio al Centro Culturale ha continuato la sua storia ed ora è devoluta a ricordo di Elena Garavoglia, asostenuta dai suoi figli Lorenzo e Uberto De Grandi. Nei primi anni di vita, la Borsa di Studio era riservata agli studenti delle scuole medie superiori di Molino, poi è stata allargata la partecipazione a quelli di tutto il comune di Altissimo ed infine si è data la possibilità di partecipare anche agli studenti di Crespadoro, San Pietro Mussolino, Nogarole Vicentino e Chiampo.

 

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