VICENZA – Giornalisti, insegnanti, editori: tre nuove intitolazioni di strade

Via Primo Piovesan, via Maria Setti e via Ermes Jacchia sono le ultime tre intitolazioni di strade definite dalla giunta comunale, su indicazione della commissione consultiva per la toponomastica cittadina, in seguito alla segnalazione dell’ufficio ecografico della necessità di intitolare nuove aree di circolazione, due in località Campedello e una in zona Vicenza Est.
Primo Piovesan (1891-1945) fu giornalista, attore e soprattutto autore teatrale. Suoi 55 testi teatrali, in italiano e in dialetto, tra cui, il più conosciuto, “I magnagati” scritto nel 1928. Fu giornalista al Gazzettino e al Giornale di Vicenza, e, per quanto aveva scritto, dovette scappare in varie residenze nel Veneto per scansare le vendette fasciste nei primi anni Quaranta. A Vicenza, nel primo dopoguerra, fondò anche un giornale satirico, Fabioco. Lo scorso settembre la famiglia ha donato le carte di Primo Piovesan alla Biblioteca civica Bertoliana.
A lui è dunque intitolata la viabilità di accesso alle due nuove lottizzazioni Pac 2 e Pac 3 di Campedello. Via Piovesan è una laterale destra di viale Riviera Berica, che inizia dalla rotatoria prossima all’incrocio del viale con via Barbarano, tocca via Setti e termina in strada della Porciglia, per una lunghezza di 500 metri.
Maria Setti (1899-1996), medaglia d’argento della Resistenza, imprigionata a san Michele e torturata pesantemente, poi insegnante di francese al liceo Pigafetta e in altre scuole superiori, per la sua attività ha ricevuto la Legion d’onore dalla Repubblica francese. Suo è il nome della strada interna alle lottizzazioni a Campedello, laterale destra di via Primo Piovesan, che inizia con un percorso lineare, tocca via Lipari e termina su se stessa con un percorso ad anello, per una lunghezza di circa 350 metri.
Ermes Jacchia (1899-1956), di antica famiglia ebrea, fu un editore vicentino. Nacque a Lugo di Romagna e si trasferì con la famiglia a Vicenza nel 1913, dove si diplomò ragioniere nel 1917. Richiamato come ragazzo del ’99 partì per il fronte combattendo sul Grappa e sul Piave. Fu onorato per il coraggio di combattente con tre medaglie e una croce d’argento al valore. Si iscrisse poi all’università Bocconi di Milano alla facoltà di Economia e nel 1920 aprì uno studio di commercialista a Vicenza, in stradella san Faustino 5, che poi diverrà la sede della sua casa editrice. Divenne bibliofilo di grande levatura culturale e frequentava i letterati e gli intellettuali della Vicenza del tempo. Nel 1928 aprì una piccola casa editrice. Nel 1938 dovette fuggire nel sud della Francia con la moglie e la figlia di sei anni a causa delle leggi razziali. Ritornò precipitosamente in Italia, in Romagna, nel 1943, con l’arrivo dei fascisti, dove rimase nascosto per alcuni mesi per poi riparare in Svizzera. Ritornato nuovamente in Italia nel 1945, a guerra finita, diede vita ad una nuova casa editrice, però di breve durata con edizioni scolastiche.
La strada a lui intitolata nasce come ulteriore sviluppo di via Scolari nell’ambito del piano di lottizzazione 215 Vi Est: inizia con una rotatoria, ha un percorso lineare di circa 150 metri e, dopo un’altra rotatoria, con svincoli, si congiunge a viale della Serenissima, per una lunghezza complessiva di circa 200 metri.
Sarà ora la prefettura ad autorizzare la denominazione delle tre nuove vie.













