1 Ottobre 2015 - 18.46

SCHIO – FOTO e VIDEO dell'Imam espulso

imam schio

E’ stata diffusa la foto dell’Imam del centro culturale La Guida Retta di via Venezia a Schio, Sofiane Mezzereg. Pubblichiamo anche il video di un incontro al centro culturale nel quale si vede l’imam mentre predica.

LA NOTIZIA E GLI AGGIORNAMENTI
La polizia di stato di Vicenza ha eseguito un provvedimento di espulsione emesso lo scorso 28 agosto dal Ministero dell’Interno per ‘motivi di ordine pubblico’ nei confronti di un algerino (iniziali Sofiane Mezerreg di 35 anni) residente a Schio, imam di un centro islamico.
L’espulsione dopo un fatto accaduto lo scorso 21 gennaio 2015 in una scuola elementare della provincia, quando, nel corso di una lezione scolastica di educazione musicale alcuni alunni (giovani di circa 10 anni della classe quinta)tutti di origine magrebina e di fede islamica si tapparono le orecchie per non sentire la melodia diffusa con finalità d’istruzione. I bambini hanno addotto giustificazioni che rimandavano agli insegnamenti ricevuti dall’Imam del centro islamico che frequentavano. Durante le lezioni coraniche l’uomo aveva predicato che ascoltare musica e utilizzare strumenti musicali costituisce peccato.
Da qui le indagini avviate dalla Digos di Vicenza, diretta dal vicequestore aggiunto Nevio Di Vicenzo, che hanno comprovato la veridicità dell’accaduto.
E’ emerso che l’imam da tempo aveva abbracciato l’ideologia islamica salafita, che impone di non subire alcuna contaminazione occidentale. L’uomo costituiva un punto di riferimento carismatico per la comunità ed era particolarmente attivo nell’indrottinamento dei fedeli su posizioni radicali. E’ emersa anche un’evidente influenza sui minori che frequentavano il centro. Nelle sue rediche li induceva ad assumere atteggiamenti palesemente ostili alla cultura occidentale e a manifestare il desiderio di poter compiere in futuro gesti eclatanti, anche violenti, con l’uso delle armi. E’ emerso anche che l’algerino manteneva stretti contatti con esponenti del mondo islamico di orientamento marcatamente radicale e dediti alla promozione di principi originari dell’Islam e alla diffusione dell’ideologia salafita (verosimilmente anche all’insaputa del resto della comunità). Non intratteneva rapporti con cittadini italiani se non con quelli convertiti all’Islam e rifuggiva qualsiasi forma di integrazione con la comunità italiana.
L’algerino si trova in Italia dal 2002, con permesso di soggiorno di lungo periodo emesso dalla questura di Udine e si era trasferito. nel Vicentino nel 2013.
L’espulsione, come si legge nella nota emessa dalla polizia, è stata eseguita ‘mediante respingimento alla frontiera marittima di Civitavecchia da parte della Polizia di frontiera. Infatti l’algerino per il periodo estivo risultava essere tornato in patria per un breve soggiorno. All’atto del reingresso in Italia avevnuto ieri (30 settembre) alle ore 14.00, proveniente da Tunisi abordo di una motonave, sottoposto ai controlli di frontiera, gli è stata notificata l’espulsione del Ministro ed è stato quindi rispedito nel Paese di provenienza mendiante reimbarco su motonave diretta a Tunisi, con partenza da Civitavecchia alle 19 e 30. Per dieci anni non potrà tornare in Italia, pena la reclusione da uno a quattro anni.
La polizia informa anche che l’episodio all’interno della scuola elementare è stato l’unico. Successivamente i bambini,richiamati dai docenti non hanno più reagito alle lezioni di educazione musicale tappandosi le orecchie.
“Tuttavia -recita la nota- anche in seguito, hanno mostrato un palese calo di rendimento e pur assistendo alle lezioni è risultato chiaro che in ambito familiare non si siano più esercitati nello studio e nella pratica della musica: alunni originariamente particolarmente portati per tale materia, verosimilmente dopo il contatto con gli insegnamenti del precettore coranico ed a seguito delle scelte educative delle proprie famiglie di origine che seguono gli insegnamenti dello stesso imam”
(Gli aggiornamenti dopo la conferenza stampa: chi è l’imam)

AGGIORNAMENTI
Emergono altri dettagli in merito all’espulsione dell’Imam algerino (vedi articolo qui). Si tratta di Sofiane Mezerreg, 35 anni, imam al centro culturale Guida Retta di via Venezia. Sposato, con tre figli, è stato intercettato a Civitavecchia mentre stava rientrando da un periodo di soggiorno nel Paese d’origine. Era assieme alla famiglia che ha deciso di seguirlo nella motonave che lo ha portato a Tunisi.
L’uomo, già Imam di Udine, avrebbe intessuto relazioni con altri esponenti radicali in Italia ed in Europa (Francia in particolare). Non risulterebbero contatti nel territorio vicentino.
Sono tre i bambini della classe quinta di una scuola elementare di Schio protagonisti dell’episodio dello scorso 21 gennaio (nel corso di una lezione scolastica di educazione musicale i tre bambini di origine magrebina e di fede islamica si tapparono le orecchie per non sentire la melodia diffusa con finalità d’istruzione. I bambini hanno addotto giustificazioni che rimandavano agli insegnamenti ricevuti dall’Imam del centro islamico che frequentavano).
Il questore di Vicenza Gaetano Giampietro ha specificato che “l’azione è di carattere preventivo, non per motivi terroristici, ma per anticipare eventuali possibilità di problemi e rassicurare i cittadini. L’azione di carattere politico religioso che andava a influenzare, infatti, l’educazione di ragazzi limitandone l’attività scolastica.
“Le indagini della Digos ha dichiarato Nevio Di Vicenzo, vicequestore aggiunto- sono durate sei mesi. Dopo aver confermato la veridicità dell’episodio riportato dall’insegnante sono iniziate le indagini sull’attività di Mezerreg. Si sono ricostruiti i suoi rapporti con altri soggetti ritenuti particolarmente radicali”.
I bambini in questione, con atteggiamento provocatorio, avrebbero anche minacciato gli altri alunni dicendo che da grandi si sarebbero fatti esplodere o avrebbero usato armi contro di loro.

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