Vivere senza internet
di Giulia Marcigaglia
Giù le mani dalla mia wifi.
Si, avete capito bene: ho provato l’ebbrezza di vivere senza internet. E comunque no, il mio, purtroppo, non è stato un simpatico esperimento per testare fino a quanto tempo sarei resistita vivendo come negli anni 80 (e la mia pazienza), bensì un crudele scherzo del destino (e della rete, a quanto pare).
Un bel giorno mi sono svegliata, prima di andare a lavoro come consuetudine ho acceso il pc…e non si collegava più ad internet, causa esaurimento dei GB mensili della chiavetta (cosa alquanto improbabile, visto che ci trovavamo più o meno ad inizio mese). Rimedio veloce ed indolore (pensavo): usiamo l’iphone! Ma ad ogni azione corrisponde una reazione, e nel giro di due giorni termino anche i GB del mio piano tariffario.
E così, un po’ perché sono troppo pigra e misantropa per andare in luoghi di free wifi e un po’ perché a lavoro non posso usare internet per motivi personali, sono stata ben 2 settimane e mezzo lontana dalla rete.
Non sono una fan degli astensionismi volontari e non mi piacciono quei radical chic che, colti dalla sindrome del buonismo e del tradizionalismo, vogliono provare a vivere una settimana-un mese-sei mesi-un anno senza tecnologia “perché internet ha cambiato tutto e si stava meglio quando ci si ritrovava tutti davanti al focolare a raccontarsi aneddoti di vita”. Io amo internet, amo la rete e, se potessi, proporrei subito la beatificazione di sir Tim Berners-Lee, ancora vivo.
Il fatto è che, se già prima ero cosciente di essere un po’ dipendente dalla tecnologia, dopo questa “terribile” esperienza, c’ho messo una croce sopra e ho ammesso a me stessa di essere terribilmente geek. Internet è una finestra sul mondo, ti informa, ti fa comunicare e, se vogliamo dirla tutta, ti fa passare il tempo quando sei annoiato e nullafacente (vedi social network, spotify etc.). Quando sei abituato a leggere il giornale sull’ipad, leggerlo cartaceo ti fa passare la voglia di leggerlo; quando sei abituato ad ascoltare la musica con spotify, nella tua misera playlist di itunes (composta da ben 1787 brani) non troverai nemmeno una canzone che hai voglia di ascoltare; quando alla sera puoi guardare quello che vuoi, in lingua originale, in streaming, la tv ti sembrerà solo una scatola inutile (utile solo per attaccare la playstation). Senza il beneficio di internet, sono diventati inutili pezzi di alluminio e plastica anche il mio ipad e il mio macbook pro. Sentirsi isolata dal mondo, pur avendo altri mille modi per comunicare.
Ok, sarò una figlia della nuova generazione, sarò esagerata e probabilmente avrò un disturbo ossessivo-compulsivo. E lo so che tanti di voi mi uccideranno ed imprecheranno contro di me per come sto per concludere questo articolo…ma, cari miei, leggere un buon libro o chiacchierare davanti al focolare non ti da le stesse emozioni che ti da la rete. Io non mi sono disintossicata dalla mia dipendenza da web e non ho voglia di farlo. Provare per credere.
Ps: per inviare questo articolo alla redazione ho utilizzato la mia chiavetta internet. I GB, grazie a Dio, sono tornati (assieme alla mia voglia di vivere).














