VISITA PRESIDENTE RENZI – Lanzarin: “Al Governo chiedo un confronto leale”

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REGIONE VENETO – A rammaricarsi per quanto dichiarato ieri dal premier Renzi nell’incontro con i responsabili Fism di Treviso è anche l’assessore al sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin. “Renzi assicura di conoscere bene il mondo della scuola paritaria, ma evidentemente non sa, o non ricorda, che in Veneto dei 3 mila euro di costo annuo per ogni bambino che frequenta un asilo parrocchiale o una scuola paritaria, 400 sono a carico dei Comuni, 190 della Regione e 500 dello Stato. Se le scuole dell’infanzia hanno ormai l’acqua alla gola, è perché la filiera dei contributi istituzionali si è inceppata. I continui tagli agli locali e l’accentramento della finanza pubblica per presunte ragioni di ‘spending review’, hanno messo in ginocchio Comuni e Regione”.
Il Veneto ha stanziato 21 milioni di euro nel 2014 per le scuole d’infanzia paritarie, altrettanti nel 2015, e 18 milioni nel 2016, con l’impegno a dirottare su questo capitolo di bilancio eventuali rimanenze di cassa o storni di fine anno. Nei mesi scorsi le scuole paritarie del Veneto hanno ricevuto i bonifici relativi ai saldi dei contributi attesi per il 2014 e 2015. A partire da novembre – assicura l’assessore – inizieranno i pagamenti 2016.
“Le risorse sono sempre più risicate e i vincoli di finanza pubblica sempre più stringenti, ma sul sistema delle scuole paritarie per l’infanzia il Veneto intende tenere il punto – conferma Manuela Lanzarin – Obiettivo della Regione Veneto è sostenere, e possibilmente ampliare, la rete dei servizi per la prima infanzia, che conta attualmente 794 nidi (compresi i nidi integrati e i centri per l’infanzia) e 25 mila posti, dando così accoglienza a 1 su 5 dei nati tra zero e tre anni. Analogo è l’impegno dalla Giunta con le 1.140 scuole paritarie dell’infanzia che accolgono 84 mila bambini tra i 3 e i 6 anni. Nonostante le difficoltà di cassa abbiamo accelerato i bonifici di pagamento a saldo dei contributi per gli anni pregressi e siamo fiduciosi di riuscire a pagare entro l’anno i contributi attesi dalle scuole per continuare a garantire un servizio essenziale e la libertà educativa alle famiglie venete”.
“Ben venga, quindi, il tavolo nazionale proposto da Renzi sulla scuola paritaria – conclude l’assessore – ma al Veneto serve altro: un confronto diretto e leale con il governo perché faccia la propria parte, e non sia artefice dello smantellamento della scuola della ‘sussidiarietà’ che questa Regione, prima e più di altre, ha creato e difeso”.
Di Redazione













