Vicenza, stop del Comune ai concorsi di bellezza. Benigno (FdI): «Ipocrisia, la bellezza non è una colpa»

Nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza che sostiene la giunta Possamai ha approvato un ordine del giorno che vieta al Comune di patrocinare o promuovere concorsi di bellezza e manifestazioni locali che – a loro dire – “sessualizzano” il corpo femminile sui palchi o in altre forme di intrattenimento.
Una decisione che ha acceso subito il dibattito politico.
«Siamo all’ennesima dimostrazione di ipocrisia e di politicamente corretto che non serve ai vicentini – dichiara Alessandro Benigno, presidente cittadino di Fratelli d’Italia Vicenza –. La bellezza non è una colpa da espiare, e non lo è nemmeno per una donna che decide liberamente di partecipare a un concorso o di valorizzare la propria avvenenza come una qualità al pari delle altre. Quand’è che smetteremo di demonizzare la bellezza femminile?»
Benigno ricorda come la storia italiana abbia dimostrato il contrario.
«Probabilmente gli italiani non avrebbero mai conosciuto il talento di Sophia Loren, Stefania Sandrelli o della vicentina Anna Valle se non avessero partecipato a Miss Italia. Molte reginette sono poi diventate attrici, artiste, professioniste di successo. Hanno usato legittimamente quella passerella come trampolino di lancio, dimostrando che il fascino non era l’unico tratto distintivo, ma unito a talento e capacità ha permesso loro di affermarsi».
Per il presidente cittadino di Fratelli d’Italia la decisione della maggioranza risponde a logiche ideologiche.
«Non se ne può più di provvedimenti intrisi di retorica neofemminista sessantottina, che nulla hanno a che vedere con le necessità concrete dei vicentini. Da destra abbiamo sempre sostenuto la meritocrazia, non il sesso o gli orientamenti come criterio. E proprio per merito oggi l’Italia esprime il primo presidente del Consiglio donna della storia repubblicana: Giorgia Meloni. È questa la dimostrazione che la donna non ha bisogno di essere tutelata da un paternalismo di sinistra, ma di poter valorizzare ogni suo talento, anche la bellezza, se lo desidera».
Infine, Benigno sottolinea quella che considera un’incoerenza della decisione:
«Se davvero credono a ciò che hanno votato, allora la giunta Possamai sia coerente fino in fondo: smetta di concedere patrocinio e collaborazione anche al Gay Pride e a tutte le iniziative LGBTQ+, perché anche da quei palchi il corpo femminile, delle donne appartenenti a quella comunità, viene ‘’sessualizzato’’. Perché Miss Provincia non va bene e il Gay Pride sì?»













