VICENZA – Manifestanti Borgo Berga, scattano le denunce

VICENZA – All’esito dell’attività d’indagine svolta dalla Digos, anche mediante analisi del materiale video-fotografico della Polizia Scientifica, sono stati deferiti all’A.C. sette attivisti del locale C.S. Bocciodromo di Vicenza, per i reati di cui all’art. 633 c.p. (invasione di terreni e/o edifici) e art. 610 c.p. (violenza privata) in merito ai fatti verificatisi nel cantiere edilizio di Borgo Berga lo scorso 21/22 marzo. Si tratta di persone da tempo conosciute alla Digos per il loro attivismo in movimenti antagonisti del Veneto, molti dei quali più volte deferiti all’autorità giudiziaria per reati commessi in occasione di pubbliche manifestazioni.
Alle prime ore dell’alba del 21 marzo 2017, infatti, un gruppo di circa trenta attivisti del locale C.S. Bocciodromo di Vicenza, si era introdotto senza autorizzazione all’interno del cantiere edilizio di Borgo Berga di Vicenza. Sul posto era intervenuto personale della Polizia di Stato, in servizio di “Volante” e della Digos della Questura. Si era constatata la presenza, all’interno, di una decina di persone, tutte travisate con passamontagna di colore nero/arcobaleno.
Due attivisti erano riusciti a salire sulla gru srotolando lo striscione: “DEMOLIRE BORGO BERGA – VICENZA SI SOLLEVA”. Dalla sommità delle palazzine in costruzione, erano stati esposti gli striscioni “AREA SEQUESTRATA DAL BASSO” e “22/3 ORE 20.30 FIACCOLATA”. Altri dimostranti, divisi in due distinti gruppi, si erano attestati nelle vicinanze dei due accessi carrai del cantiere edilizio (via Leoni e via Oliva), chiudendoli con transenne e catene con lucchetto. Agli ingressi erano stati affissi gli striscioni: “CANTIERE ABUSIVO” e “AREA SEQUESTRATA DAL BASSO – VICENZA SI SOLLEVA”. Era stato inoltre allestito un gazebo nello spazio antistante l’accesso di via Leoni.
Gli operai del cantiere avevano riferito di non aver potuto accedere all’interno a causa dell’opposizione palesata dai dimostranti. L’occupazione dell’area si era protratta per l’intera giornata del 21 marzo e fino alla serata del 22, quando, all’esito di un corteo, il cantiere è stato liberato. L’azione, asseritamente finalizzata a contestare la cementificazione del territorio, gli abusi edilizi e i danni ambientali compiuti nella realizzazione degli edifici in questione, sarebbe stata decisa dagli antagonisti con riguardo all’udienza in Camera di Consiglio, in programma giovedì 23 marzo, per il riesame dell’istanza di sequestro dell’intero complesso di Borgo Berga avanzata dal Procuratore della Repubblica di Vicenza.
Per l’accaduto, il legale rappresentante della società Sviluppo Cotorossi S.p.A. ha presentato formale denuncia-querela, lamentando di aver subito un danno economico di circa 50 mila euro per l’impossibilità di accedere al cantiere e svolgere l’attività lavorativa. Non risultavano, invece, altri danni a persone o cose.













