VICENZA – Eternity Lounge Bar: indagato il titolare per simulazione di reato

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Clamorosa svolta nelle indagini sulla vicenda del maxi-furto all’Eternity Lounge Bar, risalente alla notte fra l’1 ed il 2 luglio 2016. In quell’occasione il locale di Corso Fogazzaro era stato ‘svuotato’ di materiale, attrezzature e merci per un valore approssimativo di 25-30 mila euro. A distanza di qualche settimana, dopo le indagini della squadra mobile, il titolare Franco Torsello, 23enne vicentino, con precedenti, viene indagato per appropriazione indebita aggravata e simulazione di reato. Due suoi complici, un vicentino ed un albanese, sono stati invece denunciati per appropriazione indebita. A spiegare i dettagli della vicenda, il dirigente della squadra mobile vicentina, Davide Corazzini (vedi intervista video in alto).
Qualcuno nella notte, avvalendosi di un furgone, era penetrato dal retro dell’edificio ed aveva caricato un televisore 32 pollici, due casse stereo, una macchina per il caffé professionale, un impianto per bibite alla spina, una lavastoviglie, una macchina per la produzione del ghiaccio, bottiglie di liquore, caffé, bibite. Sull’episodio, che destò da subito dei sospetti, anche per le segnalazioni di alcuni vicini, ha indagato la squadra mobile di Vicenza che da subito ha visto come alcuni elementi, nella ricostruzione offerta dal titolare, non quadrassero. Innanzitutto il fatto che da subito avesse presentato una lista dettagliata e avesse fornito una quantificazione economica di quanto sottratto. Poi il fatto che non vi fossero segni di effrazione e che si fosse dimenticato di attivare l’allarme. Ad alimentare i sospetti, secondo gli inquirenti, anche la posizione debitoria di Torsello nei confronti del titolare dello stabile. Da qui le indagini che hanno incrociato rilievi, testimonianze e immagini di videocamere.
Le immagini della zona ZTL hanno potuto rilevare il passaggio sospetto di un furgone di proprietà del 26enne vicentino P.M., conoscente del titolare, a sua volta indagato per appropriazione indebita, come pure l’albanese A.K. di 39 anni. Parte del materiale rubato è stato ritrovato nel garage di P.M. (per esempio una macchina per il caffé professionale e l’impianto per le bibite alla spina).
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Sempre secondo gli inquirenti, i tre avrebbero asportato la merce, simulando il furto, probabilmente in due momenti diversi, nelle notti fra l’1 ed il 2 luglio e quella successiva.
La merce sottratta era tutta in comodato d’uso ed ora le aziende proprietarie, alle quali parzialmente è stata restituita, hanno sporto querela per la sottrazione dei beni.
In sostanza, secondo gli inquirenti, non vi sarebbe dubbio alcuno sul coinvolgimento del titolare e dei suoi complici.
Proprio il titolare, Franco Torsello, si era sfogato su Facebook dopo che gli fu infranta la vetrina nello scorso mese di maggio. Torsello ci aveva detto, dopo l’ultimo episodio: “Lo vendo. Non ne posso più. Pensavo di venire in un posto commercialmente privilegiato e mi sono trovato in una specie di Bronx, insicuro, senza controlli, senza telecamere, senza pattugliamenti, con delinquenti che girano. Adesso basta”.

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Alcune foto del materiale recuperato nel garage di P.M. dalla squadra mobile di Vicenza