4 Ottobre 2022 - 15.40

Vicenza e la montagna, al via la 13^ edizione del festival dedicato alle “terre alte”

Ritorna “Vicenza e la montagna”, il festival dedicato ai protagonisti e alle storie delle “terre alte”, frutto della collaborazione tra la sezione Cai di Vicenza, la sezione Giovane Montagna di Vicenza, la Società Alpinisti Vicentini e l’associazione MontagnaViva di Costabissara, con il supporto del Comune di Vicenza.In programma fino al 30 ottobre ci sono la mostra fotografica di Anna Aldighieri “Uomo, Legno Montagna” al Museo Naturalistico e Archeologico di Vicenza, la proiezione di film di montagna al Cinema Patronato Leone XIII, in collaborazione con Trento Film festival 365, presentazioni di libri, filmati e incontri con gli autori, tra cui due eventi realizzati con il Cinema Teatro Primavera e con Imboscate, iniziativa curata da Lies a Porto Burci.Gli appuntamenti della rassegna e la mostra “Uomo, Legno Montagna” sono stati presentati questa mattina al Museo Naturalistico e Archeologico di Vicenza dal coordinatore Franco Pavan alla presenza dell’assessore alla cultura Simona Siotto che ha dichiarato: “Invito i cittadini a visitare questa mostra fotografica con cui diamo il via al festival “Vicenza e la montagna” attraverso una successione di immagini molto suggestive che ci raccontano del rapporto tra l’uomo e l’ambiente montano e più in generale con la natura”.L’inaugurazione ufficiale sarà oggi pomeriggio alle 18.
Al Museo Naturalistico e Archeologico di Vicenza la mostra fotografica “Uomo, Legno Montagna”Il festival, che ha preso il via venerdì 30 settembre con la proiezione al Cinema Teatro Primavera del film Malacarne della regista vicentina Lucia Zanettin, entra nel vivo con l’apertura della mostra fotografica di Anna Aldighieri “Uomo, Legno, Montagna”, al Museo Naturalistico Archeologico (contra’ Santa Corona 4), un luogo che racconta memorie stratificate come fossero pagine di un album di famiglia.Il legno è l’essenza stessa della montagna e l’uomo ha imparato a usarlo e valorizzarlo, trasformandolo per i suoi bisogni e per il suo piacere, caratterizzando così un ambiente unico. Le immagini presentate in mostra offrono una visione quotidiana di fatiche e bellezze, di natura e di arte, di un uomo in sintonia con il suo ambiente. Un filo sottile ma forte lega le foto dell’autrice di questa edizione, Anna Aldighieri, alla mostra temporanea “Palafitte e Piroghe del Lago di Fimon: legno, territorio, archeologia”, visitabile negli spazi del museo fino al 31 maggio 2023.Anna Aldighieri, fotografa professionista, dedica parte della sua attività alle mostre d’arte. Ha ottenuto riconoscimenti di livello internazionale, tra cui una menzione speciale al Carousell du Louvre di Parigi. Di recente ha partecipato alla mostra Il Vuoto ai magazzini del Sale a Venezia. Nelle sue fotografie non vi sono grandi manipolazioni delle immagini, proprio per non alterare la realtà; nella sua ricerca non c’è la volontà di plasmare a proprio piacimento quello che ci circonda, bensì di metterlo in evidenza.La mostra è visitabile fino al 30 ottobre negli orari di apertura e con il biglietto di ingresso del Museo Naturalistico e Archeologico (intero 3 euro; ridotto 2 euro; da martedì a domenica dalle 9 alle 17, ultimo ingresso alle 16.30).
A Porto Burci Il Duca di MelchiorreIl festival prosegue giovedì 6 ottobre alle 20.45 con la presentazione, a Porto Burci, del libro Il Duca (ed. Einaudi), in collaborazione con la rassegna Imboscate, curata da Lies.
L’autore, Matteo Melchiorre, dialogherà con il blogger vicentino Pietro Lacasella (Alto Rilievo/ Voci di montagna) sul suo ultimo romanzo in cui protagonisti sono un paese di montagna, un’antica villa con troppe stanze, l’ultimo erede di un casato ormai estinto… Melchiorre ha costruito una storia tesissima ed epica sulla furia del potere, le leggi della natura e la libertà individuale, un romanzo che interroga sulla forza necessaria a prendere in mano il proprio destino (Ingresso libero).
Al Patronato Leone XIII ad ingresso libero film di montagna e incontri con gli autoriPrendono quindi il via al Cinema Patronato Leone XIII le proiezioni di alcuni dei più recenti e suggestivi film di montagna, in collaborazione con Trento Film Festival 365, e la presentazione di alcuni libri. Tutti gli appuntamenti saranno ad ingresso libero con inizio alle 20.45.La prima serata, martedì 11 ottobre, sarà dedicata alla visione di The traverse di Ben Tibbetts e Jake Holland (Francia 2021) e La pantalla andina di Carmina Balaguer Monton (Spagna, 2021). The traverse racconta l’avventura di Valentine Fabre e Hillary Gerardi, due atlete di livello mondiale, prime donne a percorrere con gli sci la Haute Route non-stop da Chamonix a Zermatt: una traversata di 100 km su alcuni dei più bei terreni d’alta montagna del mondo. In La pantalla andina un’insegnante argentina conduce gli operatori di un cinema itinerante fino alla scuola più isolata delle valli d’alta quota di Jujuy. Il film è un’analogia poetica tra cinema e viaggio; una storia corale raccontata da Silvina Velázquez, preside della scuola, che con la sua tenacia rappresenta un nuovo modello per le donne delle valli.Giovedì 13 ottobre è in programma la presentazione del libro Vicenza Canyoning, Torrentismo sulle Prealpi Vicentine (ed. Idea Montagna) di Mirko Palentini.
Si tratta della prima guida di questo genere per il territorio vicentino, che l’autore presenterà con video ed immagini dedicate ad ambienti sconosciuti ed inaccessibili.
Mirko Palentini, vicentino, è uno speleologo di lunga esperienza, torrentista e arrampicatore fin dai primi anni Novanta. Ha percorso oltre un centinaio di itinerari diversi, in Italia e all’estero e l’interesse per la natura sconosciuta e incontaminata lo ha portato ad esplorare, descrivere e documentare le forre del vicentino, molte delle quali scese in prima assoluta.

Martedì 18 ottobre ritorna il film di montagna con la proiezione dei film The icefall doctor di Sean Burch (Nepal, 2021) e Sarabanda a filo di cielo di Luca Bich e Gian Luca Rossi (Italia, 2021). La prima proiezione racconta le storie degli icefall doctors, gli sherpa più coraggiosi dell’Everest. Il loro lavoro quotidiano consiste nel rischiare la morte camminando attraverso la gigantesca cascata di ghiaccio del Khumbu, per mettere in sicurezza il percorso e assicurare che gli alpinisti occidentali abbiano la possibilità di raggiungere la cima. Angnima Sherpa, il primo icefall doctor, ha svolto questo lavoro per oltre 30 anni. Sarabanda a filo di cielo nasce da un’idea del maestro Mario Brunello, condivisa e sviluppata con Montura e con Forte di Bard, con il coinvolgimento entusiasta della grande alpinista Nives Meroi, una delle prime donne al mondo ad aver salito i 14 Ottomila. La Sarabanda è quella della Suite n. 6 per violoncello piccolo, composta tra il 1717 ed il 1723 da Johann Sebastian Bach. Una musica celestiale, eseguita magistralmente dal celebre esecutore, in una location straordinaria: il Cervino/Matterhorn, visto dalla montagna dalla quale il primo salitore Edward Whymper individuò la possibile via della prima salita. Mario e Nives, amici di lunga data, dialogano tra di loro e si raccontano le rispettive esperienze, accompagnati dalle note di Bach. All’ombra del maestoso profilo del Monte Cervino, due personalità straordinarie, provenienti da mondi apparentemente lontani, danno vita ad un incontro memorabile nel nome della comune passione per la montagna e la bellezza.La serata di giovedì 20 ottobre sarà dedicata all’incontro con l’alpinista Diego Toigo e alla proiezione del film In-sostenibile. Vette Feltrine, di G.A. Santiago Padros e Diego Toigo (Italia, 2021). È possibile un turismo sostenibile nell’ultimo angolo di Dolomiti rimasto ancora selvaggio? Con questo interrogativo due amici partono per un’avventura a piedi sull’Alta Via delle Dolomiti Bellunesi, da casa di Santi Padros, guida alpina, spagnolo trasferito in Val di Zoldo, a casa di Diego Toigo, istruttore del Cai di Feltre. Lungo il percorso incontreranno altri amanti di quelle montagne per condividere la loro passione. La serata, organizzata per ricordare Sonia Bof, scomparsa nel 2019, comincerà tra i racconti e foto in parete della Traversata di San Lucano e l’apertura della via Madre Tierra in invernale di Santiago e Diego.Martedì 25 ottobre protagonista del festival sarà Adam Ondra, la più grande icona dell’arrampicata dei nostri giorni, raccontata nel film Pushing the limits dai registi Jan Simanek e Petr Zaruba (Repubblica Ceca/Italia, 2022). Adam raggiunge prestazioni sportive fenomenali; un introverso taciturno si è trasformato in una star sportiva di fama mondiale e il suo desiderio di scalare si è trasformato nella necessità di vincere. Attraverso la sua storia osserviamo i cambiamenti nell’arrampicata sportiva e nello sport in generale, l’influenza della pressione commerciale, dei mass media e il desiderio del pubblico di assistere a uno spettacolo che ha cambiato la natura delle gare di arrampicata.Il festival si chiude sempre al Cinema Patronato Leone XIII giovedì 27 ottobre con la presentazione del libro Mia sconosciuta (ed. Ponte alle Grazie) di Marco Albino Ferrari che dialogherà con il blogger vicentino Pietro Lacasella. Esiste un modo inedito di raccontare le Alpi: lo si fa percorrendo i sentieri meno battuti. Dai fondovalle fin sulle cime, il libro vincitore del Premio ITAS del Libro di Montagna 2021 propone un viaggio sorprendente che farà capire come le montagne, oltre al loro dato materiale, esistono anche nella proiezione del nostro immaginario. Marco Albino Ferrari, scrittore, giornalista, divulgatore, è una tra le voci più autorevoli della cultura delle terre alte. E’ fondatore e direttore di Meridiani Montagne, e negli anni Novanta ha diretto la rivista Alp.
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