Veneto – Sgominata banda di fratelli rapinatori

TREVISO, 24 settembre 2025 – I Carabinieri della Compagnia di Conegliano hanno arrestato i presunti autori di una lunga serie di rapine messe a segno tra la fine di dicembre 2024 e l’inizio di gennaio 2025 in provincia di Treviso. In manette sono finiti tre fratelli – M. G. (33 anni, residente a Treviso), L.G. (29 anni, di Chirignago) e M. G. (42 anni, di Montebelluna) – insieme a un quarto complice, D. L., 36enne di Pasiano di Pordenone.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Treviso, hanno ricostruito il modus operandi della banda: i colpi venivano compiuti con auto rubate, poi abbandonate poco lontano dagli obiettivi, mentre la fuga proseguiva con altre vetture “pulite” usate come staffetta. In un caso, i rapinatori avevano mantenuto una Porsche Cayenne sottratta a Boara Pisani (RO), utilizzata per più assalti e successivamente data alle fiamme nel gennaio 2025, quando avevano intuito di essere nel mirino degli investigatori.
Gli episodi contestati comprendono le rapine del 30 dicembre 2024 a Merlengo di Ponzano Veneto e del 7 gennaio 2025 a Piavon di Oderzo, entrambe ai danni di tabaccherie; il 10 gennaio ad Altivole, l’11 gennaio a Treviso e il 14 gennaio a Villorba contro supermercati; oltre all’incendio doloso del 18 gennaio a Trevignano. In alcune circostanze, uno dei rapinatori era stato immortalato dalle telecamere mentre impugnava un’arma lunga, mai ritrovata.
M.G e L. G. erano già stati arrestati a luglio 2025 e si trovavano in carcere rispettivamente a Santa Bona e a Venezia per rapine ad alcune farmacie e per l’aggressione a una donna in bicicletta a Ponzano Veneto. Con il nuovo provvedimento sono finiti dietro le sbarre anche il fratello maggiore M.G. e D. L.
Il nome di D.L. era emerso già a febbraio scorso nell’ambito di un altro caso di cronaca: il 36enne, insieme alla compagna D. P., era stato fermato durante un controllo stradale in possesso della pistola usata dal patrigno Alex Lucchesi, 54enne, per sparare al genero in una gelateria di Chiarano.
Secondo gli inquirenti, la banda aveva terrorizzato la Marca per mesi con una scia di rapine a tabaccherie, farmacie, supermercati e negozi, fino all’estate 2025. Le attività di pedinamento, appostamento e indagini tecniche hanno consentito di raccogliere elementi ritenuti gravi e concordanti, portando così alla chiusura del cerchio attorno al gruppo criminale.













