Veneto – Sequestrati beni per 380 mila a coppia rom: lui con un più di 40 condanne, lei con reddito di cittadinanza, nei guai anche un’altra donna

Padova, 5 settembre 2025 – Il Tribunale di Venezia – Sezione Distrettuale delle Misure di Prevenzione – ha disposto il sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 380 mila euro e la contestuale applicazione della sorveglianza speciale nei confronti di tre soggetti pluripregiudicati. La misura, proposta dal Questore di Padova Marco Odorisio ai sensi del Codice Antimafia (D.lgs. n.159/2011), è stata eseguita congiuntamente dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine e dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza.
Gli accertamenti patrimoniali hanno riguardato tre persone di etnia rom, già condannate per numerosi reati contro la persona e il patrimonio. Le indagini hanno portato all’individuazione di fabbricati e terreni nelle province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia, formalmente intestati a prestanomi ma di fatto nella disponibilità dei proposti. Secondo gli inquirenti, si tratta di beni di provenienza illecita, collegati ad attività criminali a scopo di lucro.
Il primo sequestro ha riguardato tre fabbricati e tre terreni, già confiscati dal Tribunale. Il secondo ha interessato un immobile, due terreni, una casetta mobile, un box, denaro contante e gioielli.
Le indagini hanno ricostruito il ruolo di due coniugi e della madre di uno di essi, considerati parte di un’organizzazione criminale a base familiare con forte propensione a rapine, truffe e ricettazioni, spesso con l’uso della violenza. In particolare, nel 2023 i coniugi – un 38enne con oltre quaranta sentenze di condanna e una 33enne beneficiaria di reddito di cittadinanza – furono arrestati con ordinanza di custodia cautelare in carcere per il furto pluriaggravato di una borsa contenente pietre preziose del valore di 4,8 milioni di euro. Il colpo fu messo a segno sull’autostrada del Brennero ai danni di un rappresentante orafo, costretto a fermarsi dopo che i malviventi avevano provocato la foratura di un pneumatico.
Gli stessi, in ulteriori episodi, si erano resi responsabili di utilizzi indebiti di carte di credito e del furto pluriaggravato di monete da collezione in oro e argento e di orologi Rolex, con bottini per centinaia di migliaia di euro, in diverse province tra cui Venezia, Padova, Piacenza, Ravenna e Trento.
I tre proposti, ritenuti socialmente pericolosi anche sulla base di precedenti condanne per associazione a delinquere, hanno mostrato una sproporzione evidente tra i redditi dichiarati e i beni posseduti, circostanza che secondo gli investigatori dimostra come l’intero nucleo familiare abbia tratto le proprie fonti di sussistenza da attività illecite.
Oltre al sequestro dei beni, il Tribunale ha disposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nei confronti dei tre soggetti, per periodi compresi tra due e tre anni. I destinatari avevano già ricevuto in passato altre misure di prevenzione, tra cui avvisi orali e fogli di via obbligatori.
L’operazione, frutto della collaborazione tra Questura e Guardia di Finanza di Padova, si inserisce in una più ampia strategia di contrasto alle ricchezze di origine criminale attraverso gli strumenti previsti dalla normativa antimafia, con l’obiettivo – sottolineano le autorità – di restituire alla collettività patrimoni accumulati illecitamente.













