Veneto – Pilotano il fallimento di un’azienda meccanica, due imprenditori denunciati per bancarotta fraudolenta

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Treviso, 25 maggio 2025 – Nell’ambito delle indagini finalizzate alla tutela dell’economia legale e alla prevenzione delle condotte fraudolente in contesti societari in crisi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso hanno scoperto un grave caso di bancarotta fraudolenta patrimoniale.

Due imprenditori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso dai finanzieri del Gruppo di Treviso per aver pilotato il fallimento di un’azienda di meccanica dell’hinterland trevigiano, attiva dal 2009, con un fatturato medio annuo di circa 1,5 milioni di euro e 4 dipendenti.

Le indagini sono scaturite dalla dichiarazione di fallimento emessa dal Tribunale di Treviso, su istanza di due aziende fornitrici, che eseguivano lavorazioni su commissione per conto della società poi fallita. L’impresa operava nel settore della costruzione di macchinari per la lavorazione dei metalli.

Secondo quanto emerso dalle attività investigative, la società versava in uno stato di dissesto già dal 2015, a causa di una forte esposizione debitoria, ingenti debiti fiscali e gravi carenze gestionali e amministrative. Le condotte contestate agli indagati sono molteplici:

• Aggravamento dell’insolvenza: la situazione debitoria è cresciuta fino a raggiungere 1,4 milioni di euro, anche a causa della mancata attivazione di strumenti legali per la gestione della crisi d’impresa.
• Falsificazione dei bilanci: tra il 2014 e il 2018 sarebbero stati sovrastimati i bilanci per circa 2,5 milioni di euro, omettendo svalutazioni di immobilizzazioni, crediti e rimanenze, nonché rettifiche contabili.
• Distrazioni patrimoniali: risultano compensi non deliberati per circa 90 mila euro e l’occultamento del saldo di cassa.
• Cessione occulta della società: la vendita fittizia, senza pagamento del corrispettivo di circa 450 mila euro, a una nuova società creata ad hoc, con sede contigua e attività identica. Uno degli indagati ne è poi diventato amministratore, proseguendo così l’attività, ma liberandosi del peso dei debiti.

Alla luce del quadro probatorio raccolto, la Procura ha disposto la conclusione delle indagini preliminari, notificata nei giorni scorsi ai due imprenditori indagati.