14 Settembre 2015 - 17.18

VENETO – Lega alla Moretti: "Mostra le fatture"

moretti lega nord

Le campagne elettorali non finiscono mai, soprattutto quando, dopo il voto, si parla di spese. Un duro attacco è stato sferrato dalla Lega Nord regionale contro Alessandra Moretti, candidata del PD. I capigruppo della Lega Nord e Zaia Presidente Nicola Finco e Silvia Rizzotto hanno intrapreso sui social una campagna per indurre il Partito democratico ed Alessandra Moretti a dichiarare i costi della campagna elettorale per le regionali 2015. Lo hanno fattoo pubblicando un cartello su Facebook e Twitter con un elenco di uscite su cui chiedono ragguagli precisi, “alla luce dell’invito che proprio Ladylike rivolse a Zaia con un video in data 8 aprile, un mese e mezzo prima del voto, affinchè pubblicasse tutti i costi della campagna, comunque coperti interamente da noi candidati”.

“Alla Moretti – precisano Finco e Rizzotto – chiediamo le fatture per la convention di avvio del tour, nonché per l’affitto del quartier generale di Limena; il noleggio dei van per il giro nei 579 comuni; il personale al seguito (addetti stampa, operatori video, eccetera); l’agenzia di comunicazione Dotmedia di Firenze; la costruzione, gestione e manutenzione evolutiva del sito alessandramoretti.it; la grafica, la quantità, la stampa e l’affissione dei manifesti; i costi degli spazi pubblicitari sui media locali; l’affitto del teatro comunale di Vicenza per la convention con Renzi e della sala in Fiera a Verona per la serata con le tre ministre e la Serracchiani; la festa di chiusura della campagna elettorale con Giuliano Palma in piazza a Vicenza; i gadget; la grafica, stampa e spedizione del materiale cartaceo alle famiglie. Ecco, tutto questo, anche fatti due conti a spanne, non può esser costato 447.000 euro”.

“Visto che l’8 aprile Moretti invocava trasparenza, ora la sfidiamo a pubblicare le spese per ognuna di queste voci, di cui a lungo si è vantata in campagna elettorale, proprio per la loro imponenza – concludono Finco e Rizzotto -. E ricordiamo alla collega capogruppo del PD che anche se qualche anima gentile le avesse fatto omaggio o sconto per qualcuno dei suddetti punti, lei è tenuta comunque a dichiararlo in quanto finanziamento pubblico a scopo elettorale, soggetto a una specifica norma di legge”.

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