21 Luglio 2025 - 9.41

Veneto – Dodici ore di operazioni di soccorso: Alpinisti salvati all’alba

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Alle 6.30 di questa mattina si è concluso il complesso intervento di recupero di tre alpinisti milanesi rimasti bloccati sulla Tofana di Rozes, a circa 2.800 metri di quota, lungo la via Costantini – Apollonio. L’allarme era stato lanciato ieri nel tardo pomeriggio, quando i tre – di 29, 40 e 56 anni – si trovavano all’altezza del 15° tiro, una delle sezioni più impegnative della via, caratterizzata da camini verticali e passaggi tecnici.

Il primo di cordata era volato senza riportare conseguenze fisiche, ma la caduta aveva provocato il cedimento della sosta, rendendo impossibile proseguire in sicurezza. I tre si sono quindi ancorati provvisoriamente alla parete con dei friend e hanno chiesto aiuto. Le condizioni meteorologiche incerte e l’esposizione della parete hanno reso difficili le prime manovre di soccorso.

Un primo tentativo di recupero con l’elicottero Falco è stato infatti ostacolato dalla parete strapiombante e dalle nuvole. In un secondo tentativo, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha trasportato due tecnici del Soccorso alpino di Cortina sullo Spigolo del Pilastro, il punto più vicino alla verticale dove si trovavano gli alpinisti. Verso le 21, altri tre tecnici – tra cui un soccorritore della Guardia di Finanza – sono stati lasciati più in basso e, con due tiri di corda, hanno raggiunto i colleghi sulla sosta che nel frattempo era stata attrezzata per le calate.

Da lì è iniziata la fase più delicata: circa ottanta metri di discesa tra corde fisse e doppie, fino a quando uno dei soccorritori è riuscito a raggiungere i tre scalatori, a mettere in sicurezza il capocordata e a risalire con lui per ricongiungerlo ai compagni su una sosta attrezzata. Intorno a mezzanotte è arrivato anche l’elicottero di Trento, che ha tentato di avvicinare il tecnico di elisoccorso con il verricello, ma il buio e la vicinanza della parete hanno impedito l’operazione, costringendo l’equipaggio a rientrare.

A quel punto, i soccorritori e gli alpinisti hanno deciso di proseguire la scalata in salita. Sopra di loro, intanto, veniva predisposta un’ulteriore sosta in un punto più sicuro e adatto per l’eventuale intervento dell’elicottero. Tuttavia, alle 3 il mezzo non ha potuto decollare da Trento a causa del temporale in atto. Alle 4.30, sotto la pioggia, il gruppo è riuscito a uscire dalla via di roccia, iniziando la discesa verso il Rifugio Giussani. Anche lungo la traccia di rientro, nei tratti più esposti e ripidi, sono state installate corde fisse per garantire la sicurezza.

Costantemente seguiti via radio dal campo base, gli alpinisti e i soccorritori sono stati infine raggiunti da alcune jeep, che li hanno riportati al Rifugio Dibona alle 6.30 di questa mattina, dodici ore dopo l’inizio delle operazioni. Nessuno ha riportato ferite, ma si è trattato di un salvataggio lungo, tecnico e reso ancora più difficile dalle condizioni meteo e dalla natura della parete.

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