13 Gennaio 2017 - 16.31

VENETO – Centri sociali protestano per Cona – Vicenza ai Vicentini: “Profughi capricciosi”

PER ESSERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL GRUPPO FACEBOOK: VENETO NOTI-ZIE

Non si allentano le polemiche sul centro migranti di Cona nel Veronese.
Simpatizzanti dei centri sociali hanno manifestato, oggi a Venezia, davanti alla sede della Prefettura per la gestione definita sospetta del Cpa di Cona.
Per gli attivisti, dopo la morte per cause naturali di una 25enne ivoriana, era prevedibile la protesta dei circa 1300 ospiti del Centro a causa dell’invivibilità del luogo. Per manifestare i giovani dei centri sociali hanno temporaneamente occupato il pontile di accesso della Prefettura (raggiungibile solo per via acquea) ed hanno esposto uno striscione con su scritto ‘No ai Cie’, alcuni cartelli e acceso fumogeni colorati.

Presa di posizione di segno opposto a Vicenza, dove interviene il direttivo di Vicenza ai Vicentini con un comunicato sulle proteste recenti dei migranti in città.
“Apprendiamo dalle cronache dei quotidiani vicentini che, a seguito dell’ ennesima protesta inscenata in città da un nucleo di migranti ospitati in provincia “…tre dei rifugiati (tra quelli che ieri mattina protestavano davanti la Prefettura) hanno incontrato Marchesiello ed altri dirigenti, ottenendo rassicurazioni sul fatto che ci saranno verifiche e le brande saranno eliminate in favore di letti veri.” A nostro avviso questo episodio ha del pazzesco e rivela come, invece di educare quanti accogliamo alla dovuta disciplina ed al rispetto delle regole, ci si continua a far mettere i piedi in testa. Forse non si è ancora capito, o forse si finge di non capire, che i nuclei di immigrati ospitati nelle diverse strutture del territorio hanno da tempo compreso come funziona la nostra accoglienza: basta puntare i piedi, lamentarsi e fare un po’ di rumore per ottenere soddisfazione per tutte le pretese, anche se spesso sono paragonabili a quelle di turisti insoddisfatti in vacanza premio. Inoltre, i sedicenti profughi hanno anche intuito come il sistema di accoglienza del quale usufruiscono sia un gigantesco affare economico gestito in maniera non trasparente sia dalle istituzioni che dagli operatori interessati, che temono quindi ogni episodio che attiri l’ attenzione sul tema. Possiamo dire, dunque, che a molti responsabili dell’ accoglienza fa comodo fingere di non capire certe dinamiche? Crediamo, infatti, che tutti i vicentini sarebbero, come noi, ansiosi di conoscere i risultati delle prossime ispezioni a sorpresa nei luoghi di accoglienza che la Prefettura ha annunciato. Sempre che lo faccia, perché sappiamo tutti come il rischio di scoperchiare un pentolone maleodorante sia troppo elevato. Il fatto che nella gestione dei migranti, invocando a scusante il carattere emergenziale del problema (tutto da discutere), si sia agito in modo nebuloso e si sia chiuso più di qualche occhio in fatto di accertamento dei requisiti delle strutture destinate ai rifugiati, è legittimo sospettarlo, se non affermarlo come una certezza; il fatto che, poi, enti e cooperative (spesso improvvisate ad hoc) e privati “affittacamere” non ottemperino agli obblighi verso i propri “assistiti”, fregandosene delle regole e lavorando al risparmio per aumentare il margine di lucro, è un dato di fatto. Non crediamo, perciò, che vi sia l’ effettivo proposito di mettere a nudo un tale imbarazzante intrigo di leggerezze nei controlli, di colpevoli deroghe alle leggi e di speculazioni abiette. ll fango schizzerebbe in tale quantità da colpire tutto e tutti. Se anche, quindi, qualche funzionario ritenesse doveroso gettare luce sui molti punti oscuri del sistema di accoglienza e gestione degli immigrati, siamo convinti che non vi sia la volontà politica di farlo, in quanto potrebbe rivelarsi sconvenientemente autolesionistico. Anzi, pensiamo che le direttive in materia di “controllo” vadano in direzione diametralmente opposta. Meglio accontentare i “profughi” capricciosi, dunque, e tenerli buoni per tirare a campare tenendo in piedi un sistema totalmente sbagliato e deficitario, oltre che indegno. Questa è l’ amara constatazione che siamo costretti a fare, rivolgendo il pensiero ai nostri connazionali in difficoltà che soffrono con dignità, senza fare i “capricci” e che non hanno un letto dove dormire, anzi, nemmeno quei pasti caldi e quelle brandine che i profughi ospitati a Pedemonte ritengono troppo poco confortevoli per i loro gusti”.

PER ESSERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL GRUPPO FACEBOOK: VENETO NOTI-ZIE
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA